Vosne-Romanée 1er Cru Cuvée Duvault-Blochet 2019 Domaine Romanèe Conti

Romanée-Conti Vosne-Romanée 1er Cru “Cuvée Duvault-Blochet” 2019

Il Premier Cru firmato DRC: eleganza, precisione e profondità

La Cuvée Duvault-Blochet 2019 rappresenta un’espressione straordinaria del savoir-faire del Domaine de la Romanée-Conti applicato a un Premier Cru raro e ricercato. Questa cuvée nasce dall’unione delle giovani vigne dei Grands Crus del Domaine (tra cui La Tâche, Richebourg, Romanée-St-Vivant, Echézeaux), vinificate con l’ambizione di offrire un Pinot Noir puro, vibrante e accessibile, ma sempre inconfondibilmente DRC.

Vigna e Terroir: una selezione rigorosa dai Grands Crus

Le uve che compongono il Duvault-Blochet provengono da parcelle selezionate di vigne giovani nei cru più nobili della Côte de Nuits. L’annata 2019, soleggiata ma equilibrata, ha regalato grappoli sani, aromaticamente intensi e ricchi di materia. La conduzione agricola è biodinamica certificata, con interventi esclusivamente manuali e rese molto contenute.

Vinificazione: fermentazioni naturali e rispetto assoluto della materia

La vinificazione segue il protocollo rigoroso del Domaine: fermentazione spontanea con lieviti indigeni in tini di legno aperti, senza controllo artificiale della temperatura. La fermentazione malolattica si sviluppa naturalmente. L’affinamento avviene in barrique nuove di rovere francese per circa 16–18 mesi. Non si effettuano filtrazioni o chiarifiche.

Note di Degustazione: finezza aromatica e tensione setosa

Colore
Rosso rubino intenso con sfumature porpora, brillante e limpido.

Profumo
Naso complesso e stratificato: ribes rosso, ciliegia croccante, pepe bianco, fiori secchi, sottobosco e un tocco di incenso.

Gusto
Al palato è puro, vibrante, con tannini finissimi e una struttura lineare e slanciata. Il finale è lungo, fresco e salino, con un’eco speziata e minerale che riflette la firma DRC.

Abbinamenti consigliati

• Piccione arrosto con salsa al melograno

• Filetto di cervo con riduzione al Pinot Noir

• Tournedos Rossini

• Risotto ai funghi selvatici

• Formaggi a crosta fiorita come Brillat-Savarin stagionato

Temperatura di servizio: 14–16 °C
Decantazione: Consigliata per i primi anni (minimo 45 minuti)

Scheda Tecnica

• Produttore: Domaine de la Romanée-Conti

• Annata: 2019

• Denominazione: Vosne-Romanée 1er Cru “Cuvée Duvault-Blochet”

• Vitigno: 100% Pinot Noir

• Agricoltura: Biodinamica certificata

• Vendemmia: Manuale, selezione severa

• Fermentazione: Spontanea in tini di legno con lieviti indigeni

• Affinamento: 16–18 mesi in barrique nuove

• Filtrazione: Nessuna

• Gradazione alcolica: ca. 13,5% vol

• Produzione: Molto limitata

• Distribuzione: Solo su assegnazione

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Domaine de la Romanée-Conti

L’essenza assoluta della Borgogna. Un mito costruito sul rigore, la terra e il tempo.

Il Domaine de la Romanée-Conti, noto semplicemente come DRC, rappresenta molto più di un produttore di vino: è un’icona globale, un simbolo di perfezione enologica nato nel cuore della Côte de Nuits, a Vosne-Romanée. La storia del Domaine è secolare, intrecciata con quella del vigneto che porta il suo nome – la Romanée-Conti – già celebre nel XVIII secolo, quando fu conteso da nobili e cardinali. L’attuale forma del Domaine si consolida nel XX secolo grazie alla famiglia de Villaine e alla famiglia Leroy, che condividono ancora oggi la gestione e la visione di questa leggendaria azienda. I vigneti del DRC sono tutti Grand Cru, situati nelle parcelle più nobili della Borgogna, da La Tâche a Richebourg, da Romanée-St-Vivant a Montrachet. La produzione è estremamente limitata, e ogni bottiglia incarna una ricerca estrema di purezza, profondità e coerenza con il terroir.

In vigna: biodinamica rigorosa e rispetto integrale del terroir

Nel Domaine non si fa agricoltura biologica per moda, ma per convinzione assoluta. I vigneti del DRC sono certificati biodinamici da molti anni, ma il rispetto per la terra precede qualsiasi certificazione. Il lavoro agricolo è interamente manuale, compresa la vendemmia, e l’approccio è fondato sulla massima espressione del cru. Ogni pianta è seguita come un individuo; nessuna forzatura, nessuna irrigazione, nessun uso di prodotti chimici di sintesi. I rendimenti sono straordinariamente bassi – tra i più bassi di tutta la Borgogna – e questo, unito all’età media elevata delle vigne, porta a uve di una concentrazione e di una complessità senza pari. Il concetto chiave è il tempo: tempo per ascoltare il terreno, per osservare la vite, per attendere la maturazione perfetta. È solo così che nasce un vino capace di attraversare i decenni.

In cantina: rigore, gravità e un classicismo quasi religioso

La vinificazione al DRC è di un rigore monastico, basata sull’osservazione meticolosa di ogni micro-lotto. I grappoli sono selezionati uno a uno, con una cernita maniacale. La fermentazione avviene in tini di rovere con lieviti indigeni, spesso con grappolo intero, e senza alcun controllo artificiale delle temperature. Il mosto segue il proprio ritmo, senza interventi meccanici. Dopo la fermentazione, i vini affinano per circa 18 mesi in barrique nuove al 100%, ma sempre con l’obiettivo di non coprire l’identità del vino. Non c’è spazio per scorciatoie o compromessi. Ogni cuvée viene imbottigliata senza filtrazione, al termine di un’evoluzione lenta, precisa e silenziosa. Il risultato è un vino fuori dal tempo, senza moda né concessioni, capace di parlare con una voce unica, eterea, vibrante.