Saperavi 2023 Pheasant’s Tears

Saperavi 2023

Filosofia in vigna

Saperavi 2023 nasce da vigne radicate in suoli alluvionali, ricchi di sabbia e calcare, in una zona calda e secca a circa 390 metri sul livello del mare, nel cuore di Kakheti. La vendemmia avviene rigorosamente a mano, intorno alla prima settimana di settembre, per raccogliere uve sane e mature che esprimano appieno la potenza e la tipicità del Saperavi, vitigno simbolo della Georgia, famoso per la sua carica tannica e la straordinaria capacità di invecchiamento.

Approccio in cantina

In cantina, il Saperavi 2023 segue la filosofia artigianale di Pheasant’s Tears, utilizzando le tradizionali Qvevri. La fermentazione avviene spontaneamente, con il 50% dei grappoli lasciati interi, mentre l’altro 50% è diraspato. La macerazione sulle bucce dura circa tre mesi, con follature delicate per favorire l’estrazione di colore e struttura. Il vino rimane non filtrato per mantenere intatta la sua tessitura viva e profonda.

Alla vista, è di un rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso, spiccano note di pepe nero, alloro e cassis. Al palato, è succoso, pieno, con tannini masticabili e un finale sapido che invita al sorso.

Scheda tecnica

• Produttore: Pheasant’s Tears

• Annata: 2023

• Regione: Kakheti

• Vitigno: 100% Saperavi

• Altitudine vigneti: 390 m s.l.m.

• Suolo: Alluvionale, sabbioso e calcareo

• Vendemmia: Prima settimana di settembre

• Vinificazione: 50% grappolo intero

• Macerazione: 3 mesi in Qvevri

• Affinamento: In Qvevri

• Filtrazione: Nessuna

• Gradazione alcolica: 13%

• Formato: 0,75 l

• Paese: Georgia

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Pheasant’s Tears

Una storia di arte, cultura e vino

Pheasant’s Tears nasce nel cuore della Georgia grazie alla visione di John Wurdeman, pittore statunitense affascinato fin da giovane dall’anima profonda di questa terra antichissima. Durante un viaggio tra i villaggi e i monasteri, John incontra Gela Patalishvili, agricoltore ed enologo, custode delle tradizioni contadine georgiane. Dall’amicizia tra i due prende vita un progetto che intreccia arte, musica e viticoltura, con l’obiettivo di ridare voce a un patrimonio di oltre 400 varietà autoctone e ai rituali millenari legati alla produzione del vino.

Filosofia in vigna

Nei vigneti di Pheasant’s Tears, ogni pianta è trattata come parte di un grande ecosistema vivente. Qui non si parla di interventi chimici o scorciatoie moderne: il lavoro segue i ritmi della natura, rispettando la biodiversità e riscoprendo tecniche agricole ancestrali. La vendemmia è rigorosamente manuale e ogni appezzamento viene curato per esaltare le peculiarità di ogni singolo terroir, mantenendo vivo il legame tra la vite, la terra e la comunità rurale.

Approccio in cantina

In cantina, John e Gela portano avanti una tradizione unica al mondo: la vinificazione in Qvevri, le grandi anfore di terracotta interrate, patrimonio culturale riconosciuto dall’UNESCO. Qui le uve fermentano a contatto con bucce e lieviti indigeni, senza filtrazioni né interventi correttivi, per restituire vini sinceri, materici e capaci di raccontare storie di pietre, vento e memoria. L’approccio artigianale e la cura per ogni dettaglio fanno di Pheasant’s Tears una voce autentica nel panorama dei vini naturali, un ponte tra passato e futuro della Georgia vitivinicola