Les Vignes de Mon Pere 2006 Magnum Ganevat
1.700,00 € Il prezzo originale era: 1.700,00 €.1.579,00 €Il prezzo attuale è: 1.579,00 €.
| Annata | 2006 |
|---|---|
| Produttore | Ganevat |
| Tipologia | Vino Bianco |
| Formato | Magnum |
| Provenienza | Francia |
| Vitigno | Savagnin |
| Bollino | Biodinamico, Botte, Lieviti Indigeni, Naturale, No So2 Aggiunta |
Les Vignes de Mon Père 2006
Jean-François Ganevat
Un vino monumentale, figlio del tempo e della memoria
“Les Vignes de Mon Père” è probabilmente la cuvée più leggendaria di Jean-François Ganevat, un vino che sfida le categorie, i confini stilistici e persino il tempo. Prodotto da una singola parcella di Savagnin, coltivata su suoli marnosi nel cuore del Jura, questo vino è un vero atto di devozione, dedicato al padre e alla tradizione agricola familiare. L’annata 2006 è stata affinata per oltre 11 anni sulle fecce fini, in ouillage continuo, senza mai sviluppare il voile ossidativo tipico dello stile “sous voile”. Il risultato è un bianco di intensità estrema, stratificato, verticale, capace di un’evoluzione straordinaria in bottiglia.
In vigna, la purezza assoluta del Savagnin
La parcella da cui proviene questo vino è coltivata con un rigore maniacale. Si tratta di viti vecchie di oltre 70 anni, radicate in suoli ricchi di marne grigie e blu, tipiche del terroir di Rotalier. L’approccio agronomico è totalmente biodinamico, con trattamenti esclusivamente naturali e interventi minimi. Ogni pianta è osservata e seguita con attenzione, nella convinzione che solo una materia prima purissima possa affrontare un affinamento così lungo senza correzioni. La resa è bassissima, la raccolta avviene a mano, con selezione estrema dei grappoli. Il Savagnin, qui, è un’espressione viva del luogo, potente e nudo.
Una vinificazione radicale, una sfida alla durata
Les Vignes de Mon Père 2006 è vinificato in modo semplice e allo stesso tempo estremo: fermentazione spontanea, senza controllo della temperatura, in legno usato. Nessuna chiarifica, nessuna filtrazione, e un affinamento di 132 mesi (oltre 11 anni!) in ouillage, cioè con colmature costanti. Questa tecnica, contraria allo stile ossidativo tradizionale del Jura, permette al vino di restare incredibilmente teso, salino, integro, pur guadagnando in complessità e struttura. La solforosa è ridotta al minimo. Il risultato è un vino maestoso, che unisce l’energia minerale del Savagnin alla profondità aromatica acquisita nel tempo.
Identità varietale e sensazioni senza compromessi
Questo vino è realizzato con 100% Savagnin, vinificato in purezza per esprimere tutta la forza del vitigno e del suolo.
Colore: dorato intenso e brillante, con riflessi ambrati che segnalano l’evoluzione.
Profumo: ampio e stratificato, con note di erbe officinali, agrumi canditi, pietra focaia, resina e curry dolce.
Palato: profondo, vibrante, lunghissimo, con una salinità tagliente e una trama quasi tannica. Un vino da meditazione.
Scheda tecnica
Produttore: Jean-François Ganevat
Nome del vino: Les Vignes de Mon Père
Annata: 2006
Vitigno: 100% Savagnin
Regione: Jura (Rotalier)
Suolo: Marne blu e grigie
Agricoltura: Biodinamica (certificata)
Età delle viti: oltre 70 anni
Vinificazione: Spontanea, lieviti indigeni
Affinamento: 11 anni (132 mesi) in legno, ouillage continuo
Solforosa: Non aggiunta o minima
Filtrazione: Assente
Bottiglie prodotte: Estremamente limitate
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Jean-François Ganevat
Un’eredità contadina che guarda lontano
Nel cuore del Jura, a Rotalier, nasce la storia di Jean-François Ganevat, affettuosamente chiamato “Fanfan”, oggi tra i nomi più celebrati del vino artigianale europeo. La famiglia coltiva queste terre da oltre venti generazioni, ma è con il ritorno di Jean-François nel 1998, dopo un’esperienza fondamentale da Jean-Marc Morey a Chassagne-Montrachet, che la cantina compie un salto qualitativo decisivo. La visione borgognona si fonde con la tradizione jurassienne in una sintesi del tutto originale. Il terroir calcareo-marnoso, l’altitudine e il microclima fresco costituiscono una matrice viva che si riflette nell’identità di ogni bottiglia. Ganevat ha riscoperto vecchi cloni, varietà dimenticate, e li ha rimessi in circolo con uno spirito profondamente visionario, ma sempre fedele alla storia.
Biodiversità, varietà antiche e rispetto assoluto della pianta
Il lavoro in vigna per Jean-François è prima di tutto un atto agricolo. Il suo approccio è biodinamico, rigoroso, ma mai dogmatico. L’azienda è certificata Demeter, ma i principi vanno oltre la certificazione: si lavora con calendari lunari, si semina tra i filari per aumentare la biodiversità, si trattano le viti con preparati a base di piante, minerali e tisane. Le parcelle, spesso minuscole, vengono curate come giardini, molte a pergola bassa o su terreni in forte pendenza. Il recupero di antiche varietà locali come l’Enfariné e il Petit Béclan, accanto ai classici Savagnin, Chardonnay, Trousseau e Poulsard, mostra la volontà di proteggere e rilanciare il patrimonio genetico della regione. Per Ganevat, la vigna è un organismo vivente e complesso, da comprendere e mai forzare.
Vinificazioni senza rete, tra istinto e precisione
In cantina, Jean-François lavora come un sarto. Ogni cuvée nasce da un’intuizione, spesso da un’esigenza espressiva che cambia di anno in anno. I lieviti sono esclusivamente indigeni, le fermentazioni avvengono senza controllo della temperatura, senza chiarifiche né filtrazioni. L’utilizzo di solforosa è assente o minimo, soprattutto nei bianchi dove il rischio ossidativo è gestito grazie a un perfetto equilibrio tra acidità, struttura e riduzione naturale. Le vinificazioni si svolgono in tini troncoconici, vecchie pièces borgognone o anfore. Le affinature sono lunghissime, anche oltre i sette anni, specialmente per i Savagnin ouillé, che sfidano il tempo con complessità e nitore. Non ci sono ricette, solo un legame profondo con l’annata, il terreno e la micro-parcella da cui nasce ogni vino.
Un universo fluido tra Jura e Beaujolais
Negli ultimi anni, Ganevat ha esteso il suo lavoro anche fuori dal Jura, soprattutto nel Beaujolais, in collaborazione con la sorella Anne. Le cuvée sotto il nome “Anne et Jean-François Ganevat” nascono da una selezione di uve biologiche di altri viticoltori fidati. Pur non provenendo da parcelle proprie, questi vini mantengono lo stile liquido, salino e vibrante tipico del domaine. Una scelta che ha permesso di ampliare la produzione mantenendo intatta la filosofia originaria. Oggi Ganevat è sinonimo di una viticoltura di resistenza, ma anche di una sensibilità che sa unire tecnica, rischio e poesia
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