Damascene – Stellenbosch Cabernet Franc 2023

Overview

Il Damascene Stellenbosch Cabernet Franc 2023 rappresenta una delle interpretazioni più eleganti e precise del vitigno nella regione di Bottelary. Proveniente da due vigneti collocati su colline granitiche altamente drenanti, questo Cabernet Franc esprime tensione minerale, concentrazione e definizione aromatica. Il vino combina luminosità fruttata, complessità e finezza tannica, offrendo un profilo elegante e di grande leggibilità sin dal primo sorso. La struttura fresca e vibrante rende il 2023 una cuvée dinamica, versatile e dalla lunga prospettiva evolutiva. Contiene solfiti.

Storia del vino

Il Cabernet Franc di Stellenbosch si è affermato negli ultimi anni come un vitigno capace di coniugare eleganza europea e energia sudafricana. Damascene seleziona due parcelle collocate su pendii orientati a est, dove la brezza marina e l’altitudine di 225 metri permettono uno sviluppo lento e armonioso del frutto. La vendemmia anticipata tra il 22 e il 28 febbraio ha consentito di raccogliere uve piccole, sane e con una perfetta maturità fenolica. Il 2023 conferma l’identità distintiva del vigneto: aromi di frutti rossi croccanti, minerali e note erbacee delicate, con un tessuto tannico preciso e persistente.

Filosofia in vigna

I vigneti sono stati piantati nel 2004 con il clone CF1, su terreni granitici altamente drenanti. L’esposizione est e la vicinanza al mare favoriscono escursioni termiche giornaliere che concentrano aromi e tannini, pur mantenendo eleganza e freschezza. Le rese ridotte e i grappoli piccoli assicurano concentrazione e struttura, mentre la gestione manuale e il minimo intervento preservano la biodiversità e la salute del suolo. L’obiettivo è valorizzare la personalità del terroir e produrre uve che raccontino il carattere naturale del Cabernet Franc. Contiene solfiti.

Approccio in cantina

Le uve sono state raccolte a mano e diraspate, poi trasferite per gravità in fermentatori in cemento a tulipano, dove le bacche intere hanno effettuato una macerazione a freddo di tre giorni. La fermentazione primaria ha raggiunto i 28 °C con rimontaggi delicati, mentre la malolattica spontanea è avvenuta durante 11 mesi di affinamento in foudre austriaco da 2.000 L. Il vino è stato travasato una sola volta, due settimane prima dell’imbottigliamento, senza chiarifica, per preservare la trasparenza aromatica e la complessità varietale. Contiene solfiti.

Note di degustazione

Colore: rosso rubino luminoso con riflessi porpora.
Olfatto: lampone, ciliegia acidula, grafite e sottili note di salvia fresca, violetta e petali di rosa rossa.
Palato: frutta rossa luminosa e concentrata, tannini fini e persistenti, con un leggero tocco di erbe selvatiche e scorza di ciliegia nel finale.

Abbinamenti

Ideale con carré di agnello, spezzatini aromatici, filetto di manzo, selvaggina leggera, funghi arrostiti, formaggi stagionati e piatti mediterranei con erbe aromatiche. Elegante e versatile, accompagna con equilibrio piatti complessi senza sovrastarli. Contiene solfiti.

Scheda Tecnica

• Vitigno: 100% Cabernet Franc

• Origine: Bottelary, Stellenbosch

• Clone: CF1

• Altitudine: 225 m

• Suoli: granitici altamente drenanti

• Raccolta: 22–28 febbraio

• Fermentazione: cemento a tulipano, macerazione a freddo 3 giorni, fino a 28 °C

• Malolattica: spontanea in foudre austriaco da 2.000 L per 11 mesi

• Travaso: 1 volta, due settimane prima dell’imbottigliamento

• Produzione totale: 2576 x 750 ml, 75 x 1500 ml

• Data imbottigliamento: 10 gennaio 2025

• Alcol: 13.37% vol

• pH: 3.46

• TA: 5.5 g/L

• RS: 1.6 g/L

• Temperatura di servizio: 15–16 °C

• Contiene solfiti

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Cantina Damascene

Storia

La cantina Damascene nasce nel 2017 dall’incontro tra il vignaiolo Jean Smit e l’imprenditore vinicolo David Curl, una collaborazione che ha segnato un nuovo capitolo nel mondo del vino sudafricano. Dopo importanti esperienze in realtà prestigiose del Cape Winelands, Smit decide di dare forma a un progetto capace di raccontare la complessità dei territori più remoti e affascinanti del Western Cape. Il nome “Damascene” richiama il momento di rivelazione che ha spinto il fondatore a creare una cantina che fosse al tempo stesso artigianale e visionaria. L’obiettivo iniziale era semplice ma ambizioso: produrre vini che incarnassero la vera identità dei vigneti sudafricani, senza compromessi, lasciando che la natura fosse la principale narratrice.

Filosofia in vigna

La filosofia agricola di Damascene si fonda su una ricerca incessante dei terroir più puri e incontaminati del Sudafrica, con parcelle sparse tra Stellenbosch, Swartland, Ceres Plateau e altre aree caratterizzate da microclimi intensi e suoli antichi. Le vigne vengono coltivate con pratiche di minimo intervento, sfruttando la forza degli elementi naturali: venti costanti come protezione naturale, gestione organica del suolo, uso di pacciamatura autoprodotta e cura manuale delle piante. L’azienda lavora a stretto contatto con agricoltori locali, custodi di tradizioni tramandate nel tempo, valorizzando il loro legame profondo con la terra. L’approccio è rigoroso ma rispettoso, orientato alla biodiversità, alla sostenibilità e alla massima espressione varietale.

Approccio in cantina

In cantina, Damascene adotta un metodo che unisce precisione tecnica ed essenzialità. Le uve vengono raccolte manualmente e conservate in ambiente refrigerato prima di essere trasferite per gravità in vasche di cemento, così da preservarne freschezza e integrità. Le fermentazioni sono rigorosamente spontanee, con lieviti indigeni che contribuiscono alla complessità aromatica e alla purezza del profilo gustativo. I rossi maturano in grandi foudres di rovere austriaco, mentre i bianchi riposano in contenitori di dimensioni più contenute, sempre a basso impatto sul frutto. I solfiti vengono utilizzati con estrema moderazione, aggiunti soltanto prima dell’imbottigliamento, per mantenere la trasparenza espressiva di ogni singolo vigneto. Contiene solfiti.

Valori e spirito

Damascene incarna un modo di fare vino che va oltre la tecnica, trasformando ogni bottiglia in un racconto del paesaggio sudafricano. Il team percorre migliaia di chilometri per selezionare vigneti d’altura, parcelle isolate e terreni dalle caratteristiche geologiche rare, con l’obiettivo di catturare la voce autentica del territorio. Una parte della produzione è dedicata alla sperimentazione, esplorando nuovi stili e nuove interpretazioni dei vitigni tradizionali. L’identità della cantina si basa su una visione contemporanea, curiosa e profondamente rispettosa dell’ambiente, capace di unire una forte personalità stilistica alla fedeltà assoluta verso l’origine delle uve. Il risultato è una gamma di vini vibranti, limpidi, definiti, che rappresentano una delle espressioni più convincenti del nuovo Sudafrica vinicolo.