Sassicaia 1994 Tenuta San Guido
630,00 € Il prezzo originale era: 630,00 €.579,00 €Il prezzo attuale è: 579,00 €.
| Annata | 1994 |
|---|---|
| Produttore | Tenuta San Guido |
| Formato | 75 Cl |
| Tipologia | Vino Rosso |
| Vitigno | Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon |
| Provenienza | Italia |
| Bollino | Botte, Leggendario, Lieviti Indigeni |
* Ultime 2 bottiglie 1994 rimasta a stock, spedizione il Lunedi
Sassicaia 1994: valore enologico e rarità collezionistica
Il Sassicaia 1994 rappresenta una delle annate storiche della Tenuta San Guido, testimone di una viticoltura meticolosa e di un terroir unico, quello di Bolgheri. Questo prodotto, sempre più raro sul mercato, racchiude il valore intrinseco di una grande interpretazione del Cabernet Sauvignon con una piccola percentuale di Cabernet Franc, coltivati a circa 300 metri di altitudine su suoli ricchi di galestro, ciottoli e frazioni argillose.
Il valore del Sassicaia 1994 non è solo economico, ma soprattutto storico ed enologico. È una delle versioni più eleganti di sempre, prodotta in una fase di affermazione dello stile della cantina, oggi riconosciuto a livello mondiale come paradigma dei grandi vini italiani da invecchiamento.
Sassicaia 1994: profilo organolettico e stile distintivo
Questo grande rosso si apre con un profilo aromatico stratificato, segnato da frutta rossa matura in confettura, petali essiccati di rosa e viola, erbe aromatiche e tocchi minerali iodati. Seguono nuance di spezie dolci, vaniglia, torrefazione e una chiusura leggermente ammandorlata che ne prolunga l’eleganza al palato.
La bocca conferma le aspettative: struttura generosa ma equilibrata, tannino fine e nobile, trama vellutata e sapidità vibrante. Il finale è lungo, fresco, con note tostate che si fondono armoniosamente al frutto evoluto.
Vinificazione e affinamento: l’identità della Tenuta San Guido
Le uve, vendemmiate manualmente a metà ottobre, vengono sottoposte a una selezione minuziosa sul tavolo di cernita. La diraspatura e la pigiatura sono effettuate con estrema delicatezza, per preservare l’integrità del frutto.
La fermentazione inizia spontaneamente grazie ai lieviti indigeni, con una prima fase condotta a 20-23 °C e una successiva, tumultuosa, a temperature controllate tra i 28 e i 30 °C. La macerazione sulle bucce si protrae per circa 15 giorni, con frequenti rimontaggi e délestage che mirano all’estrazione aromatica più che tannica.
La fermentazione malolattica si conclude in acciaio a novembre, seguita da travasi per favorire pulizia e ossigenazione. L’affinamento prosegue in barriques di rovere francese per un periodo compreso tra 20 e 25 mesi, variabile in funzione dell’andamento vendemmiale.
Il Sassicaia e Bolgheri: storia di un territorio
La Tenuta San Guido sorge a Bolgheri, in Toscana, su colline che guardano il mare Tirreno, in un ambiente fortemente caratterizzato da escursioni termiche e suoli drenanti, ideali per la coltivazione del Cabernet. Il progetto di Mario Incisa della Rocchetta, iniziato a metà Novecento, ha segnato una rivoluzione nel concetto stesso di vino italiano, portando il Sassicaia a essere il primo vino italiano con denominazione DOC riservata a una singola proprietà: Bolgheri Sassicaia DOC.
Il 1994 rappresenta una delle annate in cui il carattere marino e minerale del territorio si è espresso in modo particolarmente fine, rendendo questa bottiglia un riferimento per gli appassionati e per chi studia l’evoluzione del vino italiano contemporaneo.
Oggi rimangono pochissime bottiglie disponibili di questa annata. Il prodotto si presenta in perfetta evoluzione, con grande tenuta alla maturazione e una capacità espressiva che continua a sorprendere. Il Sassicaia 1994 conserva intatta la sua identità: un vino che ha scritto e continua a scrivere la storia del Cabernet in Italia.
Temperatura di servizio 16°-20°
Rubia Gallega
Sontuoso figlio di una grande annata
Vedi tutti i prodotti di Tenuta San Guido
Bolgheri, Livorno
“Tenuta San Guido è il risultato di una lunghissima tradizione, di un messaggio etico che si tramanda di generazione in generazione. Racchiude diverse eccellenze, il vino, la Razza Dormello Olgiata e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri.
I Marchesi Incisa della Rocchetta sono fra i protagonisti della storia d’Italia, dall’alto Medioevo fino all’affacciarsi dell’età barocca e oltre. Mario Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1889 da famiglia piemontese, studia agraria a Pisa e coltiva fin da subito una forte inclinazione per l’agronomia, con il sogno, già negli anni Venti, di trovare la perfezione nell’agricoltura e nel rispetto della Terra. Si trasferisce in Maremma negli anni ‘40 dopo aver sposato Clarice della Gherardesca nel 1930, discendente di una delle famiglie più antiche della Toscana, quella del conte Ugolino cantato da Dante nella Divina Commedia. Il Marchese intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi, concludendo che il cabernet, di fatto così lontano dalla tradizione toscana e piemontese, rispettivamente del sangiovese e del nebbiolo, “ha il bouquet che stavo cercando”.
È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon, siamo nei primi anni 40. Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a viti a bacca bianca. La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.
La lungimiranza di Nicolò Incisa porta l’azienda a diventare una moderna impresa che alla tradizione familiare affianca la competenza di manager indipendenti che fanno evolvere l’azienda e garantiscono la continuità dei valori della Tenuta, accompagnando le nuove generazioni nel conservare e sviluppare questo patrimonio.
Oggi la terza generazione della famiglia come produttori di vino è rappresentata da cinque cugini con il compito di preservare questa cultura, esaltandone e accrescendone i valori. A Priscilla, figlia di Nicolò Incisa, il compito di rappresentare e raccontare, come responsabile delle relazioni esterne, il legame indissolubile che c’è tra l’azienda e la famiglia, una squadra con competenze e passioni eterogenee, cresciuta dentro e fuori i confini della Tenuta, e legatissima a questo territorio. ”
Dal sito di Tenuta San Guido
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