Il Vecchio – Dalle Nostre Mani

Il Vecchio – Toscana IGT Rosso Biologico

Un omaggio alla memoria

“Il Vecchio” è un vino che nasce dalla riconoscenza: un omaggio ai contadini anziani che hanno condiviso con i produttori vigne, mani, racconti e conoscenze antiche. È un vino che sa di tempo, esperienza e rispetto. Un vino che conserva il passato e lo porta con orgoglio nel presente, come un’eredità viva.

I vitigni storici della Toscana

Prodotto da un equilibrato blend di 50% Pugnitello e 50% Foglia Tonda, due varietà autoctone recuperate e valorizzate, “Il Vecchio” proviene da vigne di oltre 20 anni allevate con il tradizionale capovolto toscano, a una densità di 4.500 ceppi per ettaro. Le uve vengono raccolte a mano tra la seconda e la terza settimana di settembre.

In cantina: lentezza e pazienza

La vinificazione avviene in acciaio, seguita da un lungo affinamento in barrique per 1 anno e 8 mesi. Il tempo fa il suo lavoro: la struttura si affina, i tannini si arrotondano, l’anima del vino si completa. Il risultato è un rosso profondo, maturo, elegante e ancora vibrante.

Carattere forte, anima gentile

Nel calice, si presenta di un rosso rubino vivace con riflessi viola. Il profumo è vinoso, con note delicate di fragola, prugna e liquirizia. Al palato è secco, armonico, ben tannico, con tannini fitti ma dolci, che conferiscono corpo senza rigidità. Un vino che invita all’ascolto, come fanno i vecchi saggi.

📝 Scheda Tecnica

• Tipologia: Vino rosso IGT Toscana

• Uvaggio: 50% Pugnitello, 50% Foglia Tonda

• Certificazione: Biologico

• Età del vigneto: 20 anni

• Sistema di allevamento: Capovolto toscano

• Densità d’impianto: 4.500 ceppi/ha

• Epoca di vendemmia: Seconda/terza settimana di settembre

• Vinificazione: In acciaio

• Affinamento: In barrique per 1 anno e 8 mesi

• Alcol: 12% vol

• Colore: Rosso rubino con riflessi viola

• Profumo: Fragola, prugna, liquirizia

• Sapore: Secco, armonico, con tannini fitti e dolci

• Tappatura: Sughero naturale

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Una rinascita contadina nel cuore di Fucecchio

Era il 2005 quando Giulio e Lapo decisero di riportare in vita alcuni antichi vigneti abbandonati nel territorio di Fucecchio, nel cuore della Toscana. Molti di questi appezzamenti appartenevano a contadini locali che, per via dell’età avanzata e della scarsa redditività della viticoltura, avevano rinunciato a coltivarli. Grazie alla collaborazione con 14 anziani del luogo, Giulio e Lapo hanno potuto recuperare preziose varietà autoctone e restituire dignità a terre dimenticate. Nasce così il progetto Dalle Nostre Mani, una realtà che affonda le radici nella memoria agricola del territorio e ne interpreta il presente con coraggio e coerenza.

Coltivare rispettando la memoria del suolo

La filosofia in vigna si fonda su un’agricoltura profondamente biologica, pensata per ristabilire un equilibrio naturale tra pianta e ambiente. I vigneti vengono gestiti manualmente, con grande attenzione ai cicli lunari e senza alcun uso di sostanze chimiche di sintesi. Il recupero delle antiche pratiche contadine è al centro del progetto: ogni pianta viene osservata, capita e accompagnata nel suo ciclo vegetativo. La biodiversità è tutelata, la terra è rispettata e ogni intervento è minimo e mai invasivo. Il gesto agricolo torna a essere sapienza, lentezza e osservazione.

Vino vivo, sincero e naturale

In cantina si applica lo stesso rigore e rispetto osservato in vigna. Le fermentazioni avvengono spontaneamente, con lieviti indigeni, e i vini non vengono chiarificati né filtrati. L’intervento umano è ridotto al minimo per non alterare l’espressività naturale delle uve. Nessuna correzione chimica, nessuna standardizzazione: ogni annata racconta una storia diversa, ogni bottiglia è la fotografia di un momento irripetibile. Il vino è considerato un organismo vivo, da accompagnare con attenzione, ma mai forzare.

Stile artigianale e legame con la tradizione

Lo stile di Dalle Nostre Mani è inconfondibile: artigianale, territoriale, profondamente identitario. Ogni bottiglia è un atto di memoria collettiva e un manifesto del lavoro fatto con lentezza e convinzione. Giulio e Lapo credono che il vino debba raccontare non solo il terroir, ma anche le persone, i gesti e la cultura che lo generano. Ecco perché ogni loro cuvée conserva l’anima delle vigne toscane e restituisce, con autenticità, il sapore di una Toscana contadina e resistente.