Damascene Ceres Plateau Syrah 2023

Overview

Il Ceres Plateau Syrah 2023 di Damascene è una delle espressioni più pure, verticali e distintive della Syrah sudafricana d’altura. Proveniente da vigneti situati oltre i mille metri di altitudine, questo vino incarna l’essenza estrema della viticoltura montana, dove escursioni termiche drastiche, maturazioni lente e un equilibrio naturale straordinario plasmano un profilo aromatico luminoso e vibrante. Il 2023 è considerato un millesimo particolarmente felice per il Plateau, grazie a un clima fresco e a un processo di maturazione graduale che ha esaltato finezza, tensione e profondità. Il risultato è un Syrah definito, agile, cesellato, capace di coniugare purezza di frutto, freschezza tagliente e un’eleganza che guarda ai grandi rossi di clima freddo.

Storia del vino

Il Syrah del Ceres Plateau nasce da un’intuizione precisa: esplorare una delle regioni più elevate e climaticamente severe del Sudafrica, trasformando condizioni estreme in un vantaggio qualitativo. Da quando Damascene ha iniziato a vinificare questa parcella isolata della Witzenberg Mountain Range, lo stile si è evoluto verso una maggiore trasparenza e una più profonda espressione territoriale. L’annata 2023 conferma questa traiettoria: dopo un inverno molto freddo e nevoso, il ciclo vegetativo ha goduto di un clima equilibrato, con fioritura regolare e un’estate caratterizzata da notti calde ma giornate insolitamente fresche. La vendemmia, avvenuta tra fine febbraio e l’11 marzo, ha consegnato uve di straordinaria precisione aromatica, destinate a diventare una delle versioni più eleganti e nitide prodotte finora.

Filosofia in vigna

Le vigne del Ceres Plateau sono piantate su suoli di Bokkeveld shale, ricchi di minerali e capaci di trattenere umidità, caratteristica preziosa in un ambiente montano tanto estremo. Qui, a oltre 1.000 metri di altitudine, la vite affronta inverni segnati dalla neve, venti taglienti e un’escursione termica giornaliera che rallenta la maturazione e concentra acidità e aromi. L’annata 2023 ha beneficiato di un inverno freddo e molto umido, seguito da una stagione di crescita uniforme e da temperature inferiori alla media nei mesi chiave, permettendo un accumulo perfettamente bilanciato di zuccheri, tannini e acidi. La filosofia agricola è di minimo intervento: ogni decisione mira a preservare l’integrità del frutto e a valorizzare l’energia naturale di questo sito incredibile.

Approccio in cantina

In cantina si lavora con delicatezza assoluta, consapevoli della naturale intensità della Syrah del Ceres Plateau. Circa il 60% delle uve viene vinificato in grappolo intero, mentre il restante 40% è diraspato e fermentato come acino intero per modulare struttura e tannini. La fermentazione avviene spontaneamente in fermentatori di cemento a forma di tulipano, utilizzando una tecnica di submerged cap, ideale per estrarre aromi puri e levigare la tessitura tannica. Dopo la fermentazione malolattica, anch’essa spontanea, il vino riposa per 11 mesi in grandi foudres austriaci da 2.000 litri, una scelta che privilegia la trasparenza del frutto. Non viene effettuata chiarifica per preservare autenticità, complessità e identità territoriale. Contiene solfiti.

Note di degustazione

Colore: rosso rubino brillante, luminoso, con riflessi violacei tipici dei climi freschi.
Olfatto: emergono note vivide di scorza d’arancia sanguinella, pepe bianco e lavanda, con un accento floreale che amplifica la freschezza del bouquet.
Palato: si sviluppa con energia e precisione, tra ciliegia acida, lampone, tocchi di mora matura e una mineralità da “pietra di fiume” che conferisce tensione e allungo.

Abbinamenti

Perfetto con piatti a base di carne bianca arrosto, anatra croccante, costine glassate e cucina speziata non eccessivamente piccante. Si abbina magnificamente anche a funghi grigliati, formaggi a media stagionatura e cucina mediterranea elegante. Ottimo con piatti vegetariani complessi dove dominano erbe aromatiche e tostature leggere. Contiene solfiti.

Scheda tecnica

• Vitigno: 100% Syrah

• Zona: Ceres Plateau, Witzenberg Mountain Range

• Altitudine: oltre 1.000 m s.l.m.

• Suolo: Bokkeveld shale

• Fermentazione: spontanea, 60% grappolo intero

• Affinamento: 11 mesi in foudre austriaco 2.000 L

• Produzione totale: 3.639 bottiglie (750 ml) + 106 magnum

• Alcol: 12,86% vol

• pH: 3,46

• Acidità totale (TA): 5,7 g/L

• Zuccheri residui (RS): 1,8 g/L

• Temperatura di servizio: 15–16 °C

• Contiene solfiti

Vedi tutti i prodotti di Damascene

Cantina Damascene

Storia

La cantina Damascene nasce nel 2017 dall’incontro tra il vignaiolo Jean Smit e l’imprenditore vinicolo David Curl, una collaborazione che ha segnato un nuovo capitolo nel mondo del vino sudafricano. Dopo importanti esperienze in realtà prestigiose del Cape Winelands, Smit decide di dare forma a un progetto capace di raccontare la complessità dei territori più remoti e affascinanti del Western Cape. Il nome “Damascene” richiama il momento di rivelazione che ha spinto il fondatore a creare una cantina che fosse al tempo stesso artigianale e visionaria. L’obiettivo iniziale era semplice ma ambizioso: produrre vini che incarnassero la vera identità dei vigneti sudafricani, senza compromessi, lasciando che la natura fosse la principale narratrice.

Filosofia in vigna

La filosofia agricola di Damascene si fonda su una ricerca incessante dei terroir più puri e incontaminati del Sudafrica, con parcelle sparse tra Stellenbosch, Swartland, Ceres Plateau e altre aree caratterizzate da microclimi intensi e suoli antichi. Le vigne vengono coltivate con pratiche di minimo intervento, sfruttando la forza degli elementi naturali: venti costanti come protezione naturale, gestione organica del suolo, uso di pacciamatura autoprodotta e cura manuale delle piante. L’azienda lavora a stretto contatto con agricoltori locali, custodi di tradizioni tramandate nel tempo, valorizzando il loro legame profondo con la terra. L’approccio è rigoroso ma rispettoso, orientato alla biodiversità, alla sostenibilità e alla massima espressione varietale.

Approccio in cantina

In cantina, Damascene adotta un metodo che unisce precisione tecnica ed essenzialità. Le uve vengono raccolte manualmente e conservate in ambiente refrigerato prima di essere trasferite per gravità in vasche di cemento, così da preservarne freschezza e integrità. Le fermentazioni sono rigorosamente spontanee, con lieviti indigeni che contribuiscono alla complessità aromatica e alla purezza del profilo gustativo. I rossi maturano in grandi foudres di rovere austriaco, mentre i bianchi riposano in contenitori di dimensioni più contenute, sempre a basso impatto sul frutto. I solfiti vengono utilizzati con estrema moderazione, aggiunti soltanto prima dell’imbottigliamento, per mantenere la trasparenza espressiva di ogni singolo vigneto. Contiene solfiti.

Valori e spirito

Damascene incarna un modo di fare vino che va oltre la tecnica, trasformando ogni bottiglia in un racconto del paesaggio sudafricano. Il team percorre migliaia di chilometri per selezionare vigneti d’altura, parcelle isolate e terreni dalle caratteristiche geologiche rare, con l’obiettivo di catturare la voce autentica del territorio. Una parte della produzione è dedicata alla sperimentazione, esplorando nuovi stili e nuove interpretazioni dei vitigni tradizionali. L’identità della cantina si basa su una visione contemporanea, curiosa e profondamente rispettosa dell’ambiente, capace di unire una forte personalità stilistica alla fedeltà assoluta verso l’origine delle uve. Il risultato è una gamma di vini vibranti, limpidi, definiti, che rappresentano una delle espressioni più convincenti del nuovo Sudafrica vinicolo.