Barolo 2016 Bartolo Mascarello

Barolo 2016 Bartolo Mascarello

Un’annata classica e profonda, firmata da una leggenda

Il Barolo 2016 di Bartolo Mascarello è un vino che parla con precisione, grazia e fermezza. Proveniente da una delle annate più celebrate degli ultimi decenni, esprime in modo esemplare la visione di Maria Teresa Mascarello: rispetto assoluto della tradizione, nessuna scorciatoia, solo la pazienza del tempo e il carattere della terra.

Filosofia produttiva: fedeltà senza compromessi

Come da consuetudine della cantina, il Barolo è il frutto di un assemblaggio di più parcelle storiche: Cannubi, San Lorenzo, Rue e Rocche di La Morra. Le uve vengono raccolte a mano, vinificate insieme in tini di cemento, con lunghe macerazioni sulle bucce. Nessuna filtrazione, nessuna barrique, nessun affinamento separato. Solo grandi botti di rovere di Slavonia e un tempo di riposo che rispetta i ritmi del vino.

Degustazione

👁️ Colore
Rosso granato luminoso, di grande trasparenza, già affascinante nella sua classicità.

👃 Naso
Ampio, stratificato e sottile. Si apre lentamente con richiami di petali secchi, lampone, scorza d’arancia candita, erbe alpine, tabacco dolce e accenni di terra umida.

👄 Palato
Teso, vibrante, cesellato. Il tannino è fine ma presente, la struttura elegante, il finale lunghissimo, giocato su un ritorno minerale e balsamico che invita a tornare al calice. Un vino che non grida ma lascia un segno profondo.

In vigna e in cantina

La gestione agricola è attenta, senza utilizzo di sostanze sistemiche. In cantina si lavora in modo manuale, con fermentazioni spontanee e nessun intervento invasivo. L’approccio è quello di sempre: lasciare che il vino sia espressione pura del luogo e dell’annata.

L’annata 2016

Considerata una delle migliori degli ultimi vent’anni, la 2016 ha regalato uve perfettamente mature, con acidità bilanciata e tannini nobili. Le condizioni meteo stabili e favorevoli hanno permesso una vendemmia selettiva e precisa. Il risultato è un Barolo classico ma accessibile, destinato a una lunghissima evoluzione.

Scheda tecnica

• Produttore: Bartolo Mascarello

• Denominazione: Barolo DOCG

• Annata: 2016

• Uve: 100% Nebbiolo (da Cannubi, San Lorenzo, Rue, Rocche di La Morra)

• Vinificazione: fermentazione spontanea in cemento, lunga macerazione

• Affinamento: grandi botti di rovere di Slavonia per circa 32 mesi

• Alcol: 14% vol

• Temperatura di servizio: 16–18°C

• Approccio agricolo: tradizionale, senza sostanze sistemiche

• Potenziale di invecchiamento: oltre 30 anni

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Bartolo Mascarello: l’anima più pura del Barolo tradizionale

Un’icona della Langa

Bartolo Mascarello non è solo un nome nella storia del Barolo, ma una vera leggenda. La sua cantina a Barolo paese, nel cuore delle Langhe, è da sempre il simbolo più autentico della vinificazione tradizionale piemontese. Una voce indipendente, coerente, a tratti scomoda, che ha fatto della fedeltà alla terra e alle radici culturali un manifesto.

Il rifiuto della modernità forzata

Bartolo ha sempre difeso la vinificazione classica, opponendosi alle mode degli anni ’80 e ’90 che vedevano un Barolo sempre più influenzato dalla barrique e da tecniche moderne. Celebri le sue etichette scritte a mano, alcune diventate slogan: “No barrique, no Berlusconi”, “Barolo è tradizione” o semplicemente “Libertà”. Con queste frasi, oltre che con il vino, ha combattuto battaglie culturali.

Il vigneto: cuore pulsante del lavoro

La filosofia in vigna è chiara: agricoltura sostenibile, senza forzature. I vigneti di Cannubi, San Lorenzo, Rue e Rocche di La Morra vengono vinificati insieme, senza mai separare le parcelle. Per Mascarello, il Barolo nasce dall’assemblaggio, mai da un singolo cru. Questo approccio, oggi controcorrente, è il cuore della sua visione.

In cantina: rispetto, lentezza, pazienza

Fermentazioni spontanee, lunghissime macerazioni sulle bucce (anche oltre le 40 giorni), affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia, nessuna filtrazione. La cantina è piccola, artigianale, e ogni scelta è guidata dal gusto e dall’esperienza, mai dal marketing o dalla moda. Il risultato? Vini austeri da giovani, ma con una profondità rara, capaci di evolvere magnificamente per decenni.

L’eredità di Bartolo

Dopo la sua scomparsa nel 2005, la figlia Maria Teresa Mascarello ha proseguito il lavoro del padre con mano ferma e grande sensibilità. La qualità è rimasta intatta, così come la filosofia. Ogni annata è una dichiarazione d’amore al Barolo, alla Langa, alla tradizione.

Perché Bartolo Mascarello è unico

Chi beve un Barolo Mascarello entra in contatto con qualcosa di autentico. Non si tratta solo di vino, ma di memoria storica liquida, di un’idea di resistenza culturale e di artigianalità radicale. Ogni bottiglia è come una pagina di diario scritta da chi la Langa l’ha vissuta con passione assoluta.