Assiolo Passito 2018

Overview

Assiolo Passito 2018 è un vino da dessert elegante e complesso, ottenuto da uve Catarratto raccolte tardivamente e lasciate appassire prima della vinificazione. La scelta di vinificare in acciaio permette di mantenere la freschezza e l’autenticità varietale, bilanciando dolcezza e vivacità. La gradazione alcolica di 15% dona struttura e calore, rendendo questo passito un’etichetta di grande carattere. La produzione segue pratiche naturali con l’aggiunta minima di anidride solforosa, per preservare la purezza del frutto e il legame con il territorio siciliano. Assiolo Passito 2018 è un vino da meditazione, ma anche un compagno ideale per dolci tipici e formaggi stagionati. Tutte le bottiglie contengono solfiti.

Storia del vino

Il nome “Assiolo” richiama un piccolo rapace notturno che abita i vigneti e simboleggia il legame stretto tra natura e uomo. L’annata 2018 segna una vendemmia di particolare equilibrio, in cui le uve hanno beneficiato di condizioni climatiche favorevoli alla concentrazione zuccherina e aromatica. L’appassimento tradizionale permette di concentrare zuccheri e profumi senza perdere eleganza. Questo vino nasce come espressione di una tradizione antica della Sicilia occidentale, reinterpretata con tecniche moderne e rispetto per l’ambiente. Assiolo Passito 2018 è quindi frutto di una vendemmia tardiva che racconta storia, passione e cultura enologica. Contiene solfiti.

Filosofia in vigna

Le uve di Catarratto destinate a questo passito provengono da vigneti coltivati in regime naturale, con attenzione alla biodiversità e riduzione dei trattamenti. La vendemmia tardiva permette di raccogliere grappoli maturi e ricchi di aromi, mentre l’appassimento concentra ulteriormente zuccheri e sostanze aromatiche. La filosofia produttiva è improntata al rispetto del ciclo naturale, intervenendo solo dove necessario e senza forzature. Le pratiche in vigna mirano a mantenere la vitalità del suolo e la salute delle piante, così da ottenere un frutto espressivo e autentico. La selezione delle uve è rigorosa: solo i grappoli migliori arrivano in cantina. Tutto ciò conferisce ad Assiolo Passito 2018 identità e originalità, sempre con la dichiarazione di contenere solfiti.

Approccio in cantina

In cantina la vinificazione avviene esclusivamente in acciaio, una scelta che permette di esaltare la freschezza e i profumi primari del Catarratto. Dopo l’appassimento, le uve vengono pressate delicatamente e il mosto fermenta lentamente fino a raggiungere un perfetto equilibrio tra zuccheri residui e alcol, fissato a 15% vol. L’aggiunta di anidride solforosa è minima, limitata a garantire stabilità microbiologica senza compromettere la naturalezza del vino. Il risultato è un passito pulito, luminoso e coerente, capace di raccontare l’annata e il terroir con grande trasparenza. Ogni bottiglia di Assiolo Passito 2018 contiene solfiti, riportando fedelmente la filosofia del produttore.

Note di degustazione

Colore: giallo dorato intenso con riflessi ambrati, segno di maturità e concentrazione.
Olfatto: profumi avvolgenti di albicocca secca, miele, scorza d’arancia candita e leggere note di erbe mediterranee.
Palato: dolce e avvolgente, con grande morbidezza bilanciata da freschezza e un lungo finale balsamico.

Abbinamenti

Assiolo Passito 2018 è perfetto con dolci siciliani a base di mandorla, crostate di frutta secca, cassata e cannoli. Si abbina splendidamente anche a formaggi erborinati e stagionati, offrendo un contrasto armonico tra dolcezza e sapidità. Ideale come vino da meditazione, da gustare lentamente in momenti di convivialità.

Scheda tecnica

• Uve: Catarratto

• Tipologia: Passito da vendemmia tardiva e appassimento

• Vinificazione: Acciaio

• Anidride solforosa: aggiunta minima

• Alcol: 15% vol.

• Temperatura di servizio: 12–14 °C

• Formato: 0,75 L

• Contiene solfiti

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Bosco Falconeria: Tradizione e Innovazione nel Cuore della Sicilia

Storia della Cantina

L’azienda Bosco Falconeria sorge a 60 km da Palermo, sulle dolci colline che dominano il Golfo di Castellammare. Fondata nel 1933 come una piccola realtà vitivinicola di circa 12 ettari, la cantina ospitava sette palmenti e impiegava fino a trenta persone durante la vendemmia. Le vicende familiari, unite alla crisi dell’agricoltura e al terremoto del 1968, portarono a un temporaneo abbandono. Negli anni settanta, grazie a un’attenta ristrutturazione, la cantina divenne rifugio estivo, segnando l’inizio di una nuova fase produttiva.

Filosofia in Vigna

La filosofia agricola di Bosco Falconeria si fonda sul rispetto della natura e sulla sostenibilità. Fin dagli anni ottanta, grazie all’impegno di Antonio Simeti e alla curiosità di Mary Taylor Simeti, l’azienda cominciò a esplorare le pratiche dell’agricoltura biologica, anticipando tendenze che oggi sono fondamentali. Il ritorno alla coltivazione produttiva non fu solo un gesto di passione, ma un impegno concreto a preservare il territorio, con vigneti e colture diversificate che oggi coprono quasi 17 ettari.

Approccio in Cantina

In cantina, Bosco Falconeria coniuga tradizione e innovazione. La lavorazione delle uve avviene con tecniche rispettose del frutto e dell’ambiente, privilegiando fermentazioni naturali e il minimo intervento, sempre all’insegna della qualità e dell’integrità del vino. La cantina rappresenta un luogo dove la storia si fonde con l’esperienza moderna, e ogni fase, dalla vinificazione all’imbottigliamento, riflette un approccio biologico e attento alla sostenibilità.

La Famiglia Oggi

Oggi Bosco Falconeria è un’azienda a conduzione familiare, con Natalia e il marito Rami che hanno ereditato la gestione. Erissa e Besnik, originari dell’Albania, insieme a Saverio, costituiscono il cuore operativo dell’azienda, mantenendo viva la tradizione e promuovendo innovazioni agricole. L’azienda rappresenta così un perfetto equilibrio tra radici storiche e sguardo verso il futuro, continuando a produrre vini biologici di alta qualità.