Chinon Rouge Les Perruches 2021 Lambert

CHINON ROUGE Les Perruches BIO 2021

Un Cabernet Franc che racconta il carattere profondo del terroir

Prodotto nel cuore del Valle della Loira, il Chinon Les Perruches nasce da un cru ricco di ghiaia e limo, capace di conferire ai vini una struttura elegante e una mineralità viva. Béatrice e Pascal Lambert lavorano queste vigne seguendo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica, in armonia con la terra e i suoi ritmi. Il Cabernet Franc qui trova un’espressione più densa e strutturata, senza perdere in freschezza, rivelando con precisione il carattere del suolo da cui proviene.

Biodinamica e vinificazione naturale al servizio dell’identità

Le uve, raccolte manualmente in cassette, vengono attentamente selezionate prima di essere diraspate. La vinificazione segue una lunga macerazione di 25–30 giorni in vasche di cemento, con leggere pigeage manuali e fermentazione spontanea con lieviti indigeni. L’affinamento si sviluppa in due fasi: prima 12 mesi in grandi tini troncoconici di legno, poi 6–8 mesi in vasche di cemento, per arrotondare i tannini e mantenere la vitalità del frutto. Nessuna chiarifica, nessun intervento invasivo, solo rispetto e tempo.

Un rosso vibrante, profondo e minerale

Rosso rubino intenso e brillante, al naso si apre con note di piccoli frutti rossi maturi, accenni floreali e sfumature terrose. Al palato è fresco, teso e diretto, con un finale pieno e tannico che racconta la pietrosità del suolo e l’autenticità del vitigno. Un vino che si esprime al meglio con piatti strutturati, carni alla brace o selvaggina leggera.

Scheda tecnica

• Vitigno: 100% Cabernet Franc

• Vigneto: Les Perruches

• Suolo: Ghiaioso-limoso

• Resa: 45 hl/ha

• Vendemmia: Manuale in casse

• Diraspatura: Sì

• Macerazione: 25–30 giorni in cemento, con pigeage manuali

• Fermentazione: Con lieviti indigeni

• Affinamento: 12 mesi in tini troncoconici di legno + 6–8 mesi in cemento

• Temperatura di servizio: 15–16 °C

• Potenziale di invecchiamento: 8–10 anni

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Una visione biodinamica radicata nel tempo

La storia della famiglia Lambert affonda le sue radici in una lunga tradizione agricola, ma è negli ultimi vent’anni che il Domaine ha preso una direzione chiara e coraggiosa, abbracciando con convinzione l’agricoltura biologica prima e biodinamica poi. Già dal 2005, la conduzione dei vigneti è guidata da un principio fondamentale di armonia: il suolo, le piante e l’ambiente circostante devono coesistere in un equilibrio vitale, che si riflette direttamente nella qualità delle uve e nell’autenticità del vino. Questo approccio non nasce da una moda, ma da una scelta consapevole e duratura, fondata sull’osservazione della natura e sulla volontà di lasciare un’impronta positiva sul territorio.

In vigna tra cicli lunari e preparati naturali

I vigneti del Domaine Lambert sono lavorati senza prodotti chimici di sintesi, esclusivamente con l’uso di compost organico e preparati a base di erbe, applicati secondo le pratiche della biodinamica. Le lavorazioni principali – dalla potatura ai trattamenti fitosanitari – seguono il calendario lunare, nel rispetto dei ritmi della natura e dell’energia cosmica. Questo dialogo continuo con il cielo e la terra permette alla vite di esprimere al meglio la sua identità, restituendo grappoli ricchi, sani e carichi di potenziale. La biodiversità viene tutelata in ogni fase, favorendo la presenza di insetti utili e la vitalità microbica del suolo, elementi indispensabili per la resilienza dell’ecosistema viticolo.

Un lavoro in cantina che riflette la vigna

La vinificazione è il proseguimento naturale del lavoro in vigna: nessuna scorciatoia tecnica, solo interventi minimi e rispettosi. L’allevamento dei vini viene condotto con sensibilità, seguendo ancora una volta le fasi lunari, per assecondare i movimenti naturali dei liquidi e l’evoluzione armonica del vino. Ogni cuvée viene accompagnata senza forzature verso la sua piena espressione, con fermentazioni spontanee e affinamenti lunghi. I vini Lambert sono certificati Ecocert e Biodyvin, garanzia di un impegno concreto e trasparente verso un’agricoltura viva e sostenibile. Ciò che si ritrova nel calice è un riflesso sincero del paesaggio, del tempo e della mano dell’uomo che li ha custoditi.