Vinupetra Viticentenarie 2018 I Vigneri di Salvo Foti

Vinupetra Viticentenarie 2018 Etna DOC: l’anima delle vigne ultracentenarie

Storia di Vinupetra Viticentenarie

Vinupetra Viticentenarie 2018 è una cuvée rara e straordinaria firmata I Vigneri di Salvo Foti. Nasce da una minuscola parcella di soli 0,15 ettari, coltivata ad alberello Etneo con tutori in castagno dell’Etna. Qui sopravvivono 1.350 viti ultracentenarie, molte ancora franco di piede. Un’eredità viva di viticoltura eroica sull’Etna, imbottigliata per la prima volta nel 2006 e poi ripresa nel 2016.

Filosofia in vigna

La coltivazione segue metodi tradizionali e rispettosi: alberello Etneo, densità di 10.000 ceppi per ettaro, basse rese per una selezione rigorosa (circa 1.150 kg di uva) e una resa di appena 800 litri di vino per ettaro. La vendemmia avviene a mano nella seconda decade di ottobre.

Approccio in cantina

Dopo una pigiatura soffice (30% con raspi), il mosto macera sulle bucce per almeno 15 giorni in tini di legno, con fermentazione spontanea grazie a lieviti autoctoni dei Palmenti etnei. L’affinamento prosegue per 12-18 mesi in botti da 225 e 500 litri, più almeno un anno in bottiglia. La filtrazione è minima, solo all’imbottigliamento, mentre la solforosa è aggiunta in dosi ridotte. I travasi seguono le fasi lunari.

Note di degustazione

Rosso rubino intenso, dal bouquet profondo di erbe mediterranee, spezie e frutta rossa matura. Al palato è strutturato, minerale, con tannini fitti e una persistenza vulcanica.

Scheda tecnica

• Denominazione: Etna DOC

• Vitigni: 80% Nerello Mascalese, 20% Nerello Cappuccio, Alicante e Francisi

• Superficie parcella: 0,15 ha

• Numero viti: 1.350

• Anno d’impianto: ultracentenario

• Vendemmia: seconda decade di ottobre

• Vinificazione: macerazione 15 giorni, 30% raspi

• Fermentazione: lieviti autoctoni, 12 giorni

• Affinamento: botti di rovere 12-18 mesi + bottiglia 12 mesi

• Imbottigliamento: maggio, secondo anno

• Grado alcolico: 14%

• Acidità totale: 6,2 g/l

• pH: 3,35

• Solforosa totale: 50 mg/l

• Bottiglie prodotte: circa 1.000

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I Vigneri di Salvo Foti: storia di una viticoltura eroica sull’Etna

I Vigneri di Salvo Foti nasce nel 2001 dall’esperienza trentennale di Salvo Foti, enologo e agronomo siciliano, che ha voluto riportare l’autenticità e la sostenibilità al centro della viticoltura dell’Etna. Situata a Milo, nel cuore del territorio etneo, l’azienda si è affermata come un punto di riferimento per chi cerca vini che esprimano la vera essenza del vulcano, valorizzando le tradizioni locali e il rispetto per l’ambiente.

Filosofia e pratiche agricole di I Vigneri

La filosofia dell’azienda si basa su una viticoltura sostenibile e rispettosa della natura. I vigneti sono coltivati con il metodo tradizionale dell’alberello, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, che prevede viti basse e lavorate manualmente per preservare la biodiversità e ridurre l’impatto ambientale. L’uso di materiali naturali come pali in castagno, corde di fibra naturale e letame di pecora locale completano un sistema agricolo virtuoso, dove l’energia solare e il lavoro manuale sono protagonisti, evitando macchinari pesanti e plastica.

L’approccio in cantina: tradizione e innovazione

La cantina si trova in un antico palmento del 1840 in pietra lavica a Milo, dove la vinificazione avviene sfruttando la gravità per ridurre l’uso di energia. Qui i vini sono fermentati spontaneamente con lieviti indigeni e affinati in contenitori neutri, come legno usato, cemento e acciaio inox, per mantenere intatto il carattere unico del terroir etneo. Questo approccio artigianale assicura vini naturali, espressione pura del territorio e dell’annata.

Vini rappresentativi di I Vigneri di Salvo Foti

Tra i vini più apprezzati dell’azienda troviamo il Nerello Mascalese, un rosso elegante e minerale, il Carricante, bianco di grande freschezza e complessità, e il Minnella, varietà autoctona rara che regala vini profumati e vibranti. Ogni bottiglia è il risultato di un lavoro meticoloso in vigna e in cantina, che riflette la forza e la vitalità del vulcano Etna.