SPARIGGIU 2022 – Rosato naturale dell’Etna

Spariggiu 2022: eleganza vulcanica in rosato

Spariggiu 2022 è un rosato naturale siciliano prodotto al 100% da Nerello Mascalese, vitigno principe dell’Etna. Proveniente da vecchie vigne coltivate tra i 40 e gli 80 anni di età, rappresenta un’interpretazione autentica del territorio vulcanico e della tradizione etnea. Con una produzione limitata a 3.400 bottiglie, questo vino racconta un equilibrio perfetto tra freschezza, complessità e genuinità.

Vigneti etnei e viticoltura naturale

Le uve di Spariggiu provengono da 2,5 ettari di vigneti, situati su suoli vulcanici ricchi di minerali, capaci di donare al vino intensità e carattere. La viticoltura è biologica e naturale, senza utilizzo di prodotti chimici di sintesi. La vendemmia è manuale, un passaggio fondamentale per selezionare i grappoli migliori e mantenere intatta la biodiversità del delicato ecosistema etneo.

Vinificazione in tre anime

La vinificazione di Spariggiu 2022 è unica: una parte delle uve viene vinificata in bianco, un’altra (80%) subisce una breve macerazione di 1 giorno, mentre l’ultima parte (20%) resta a contatto con le bucce per 20 giorni. I tre mosti vengono poi assemblati dopo una fermentazione spontanea con lieviti indigeni, attivati tramite “mosto madre”. Questo metodo artigianale dona al vino una trama aromatica complessa e naturale.

Affinamento e profilo sensoriale

Il vino affina per 6 mesi in acciaio inox, conservando freschezza e purezza. Al naso emergono note di fragoline di bosco, melograno, agrumi e fiori di campo, con un tocco minerale tipico dei suoli vulcanici. Al palato è vibrante e croccante, con una beva scorrevole e persistente, ideale per accompagnare piatti mediterranei, pesce alla griglia, formaggi freschi e salumi leggeri.

Scheda tecnica Spariggiu 2022

• Regione: Sicilia – Etna

• Vitigni: 100% Nerello Mascalese

• Denominazione: Terre Siciliane IGT Rosato

• Superficie vitata: 2,5 ha

• Suolo: vulcanico

• Età media vigne: 40–80 anni

• Viticoltura: biologica, naturale

• Vendemmia: manuale

• Vinificazione: parte in bianco, 80% macerazione 1 giorno, 20% macerazione 20 giorni; fermentazione spontanea con lieviti indigeni

• Affinamento: 6 mesi in acciaio

• Chiarifica: tempo

• Filtrazione: no

• SO₂ aggiunta: no

• Produzione: 3.400 bottiglie

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Giuseppe Lazzaro – Vini dell’Etna

Alle pendici orientali dell’Etna, dove la terra nera vulcanica incontra il mare e i boschi, vive e lavora Giuseppe Lazzaro con la sua famiglia. Da generazioni coltivano ortaggi, frutta e uva per il fabbisogno domestico, ma è stato il nonno – maestro di potatura e innesti – a trasmettere a Giuseppe la passione autentica per la natura e per il vino.

Dopo una lunga esperienza presso un noto produttore etneo, nel 2020 Giuseppe decide di intraprendere il proprio cammino, dando vita a un progetto personale che riflette identità, radici e sensibilità verso il territorio.

Oggi possiede 4,5 ettari di vigneti, distribuiti tra quattro comuni:

• Versante orientale: Giarre e Milo (700 m s.l.m.), con suoli sabbiosi vulcanici, di antichissima origine.

• Versante settentrionale: Castiglione e Randazzo (550–1.000 m s.l.m.), con terreni più giovani e pietrosi, formati da pura lava solidificata.

I suoi vigneti, di 60–90 anni, sono allevati ad alberello tradizionale e ospitano esclusivamente vitigni autoctoni: Carricante, Nerello Mascalese, Minnella Bianca, Inzolia e Moscato.

Una filosofia di equilibrio

Per Giuseppe, valorizzare e proteggere l’ecosistema dell’Etna è fondamentale. Al centro di questa visione c’è l’ape nera siciliana, di cui produce anche miele, preziosa alleata nella tutela della biodiversità. Nei vigneti convivono alberi da frutto, fiori spontanei, erbe coltivate, arbusti e spazi naturali che diventano rifugi per uccelli e insetti.

Lava, miele e vino

Ogni fase del lavoro, in vigna come in cantina, è condotta con basso intervento e rispetto dei cicli naturali:

• tutte le operazioni sono manuali, dalla vendemmia alla pigiatura;

• in vigna, la propoli delle api viene usata come trattamento naturale preventivo;

• in cantina, le fermentazioni sono sempre spontanee con lieviti indigeni;

• la chiarifica avviene in modo naturale, grazie alle rigide temperature invernali.

Il risultato sono vini che parlano il linguaggio del vulcano: schietti, minerali, vivi e autentici, frutto di un equilibrio delicato tra uomo e natura.