Sophia Lambic – Brasserie Cantillon

Una collaborazione tra birra e vino

Sophia Lambic nasce dall’incontro tra due mondi artigianali: Brasserie Cantillon, simbolo della fermentazione spontanea belga, e Cantina Giardino, realtà campana celebre per i suoi vini naturali. Il risultato è un blend unico che unisce l’eleganza del Greco fermentato in anfore di terracotta con la profondità di un lambic invecchiato 2 anni.

Metodo di produzione

Le uve di Greco, vinificate in anfora secondo un approccio ancestrale, vengono in seguito unite al lambic giovane. Questa scelta produttiva regala al blend una dimensione sensoriale rara, in cui la freschezza acida del lambic incontra la mineralità e la struttura del vino.

Colore, aromi e gusto

Nel calice Sophia Lambic si presenta con un colore dorato brillante. Al naso sprigiona note agrumate, floreali e minerali, con sfumature di erbe aromatiche. In bocca l’acidità è vibrante e lunga, accompagnata da un corpo elegante e da una persistenza che richiama sia il carattere vinoso del Greco che la complessità del lambic.

Scheda tecnica

• Produttore: Brasserie Cantillon

• Paese: Belgio

• Stile: Lambic – Gueuze (collaborazione)

• Gusto: Acidulo

• Alcol: 6,5% vol

• Colore: Bionda dorata

• Peso: 1,4 kg

• Scadenza: oltre 6 mesi

• Ingredienti: acqua, malto d’orzo, luppolo, lievito, vinacce di uva (contiene glutine)

Abbinamenti

Perfetta con formaggi freschi e caprini, piatti a base di pesce crudo, carni bianche e cucina vegetariana. Ideale anche come degustazione da meditazione.

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Ariano Arpinio, Campania

Una azienda splendida, senza compromessi con l’obiettivo di non altere l’equilibrio naturale, quanto piuttosto di assecondarlo.

L’anno di fondazione ufficiale è il 2003 ma in realtà di fatto produce vini, almeno a livello sperimentale, dal 1998. Antonio, Daniela e gli altri soci hanno come obiettivo la produzione di vino vero, schietto ed evocativo del territorio, senza sofisticazioni, come piace a noi.

Gli ettari vitati sono 25, tutti a 500 metri di altezza e con piante anche di 90 anni. Qui vengono allevati solo i vitigni autoctoni del territorio, come l’Aglianico, il Fiano ed il Greco.

Le macerazioni sono lunghissime, anche fino a 6 mesi in contenitori come legno non di primo passaggio ed anfore, di terracotta e gres. Le fermentazioni spontanee con lieviti autoctoni, ed il vino viene imbottigliato senza filtrazioni o chiarifiche nè aggiunta di anidride solforosa