Note di Rosso 2020 Alessandro Viola
22,00 € Il prezzo originale era: 22,00 €.19,90 €Il prezzo attuale è: 19,90 €.
| Annata | 2020 |
|---|---|
| Produttore | Alessandro Viola |
| Tipologia | Vino Rosso |
| Provenienza | Italia |
| Formato | 75 Cl |
| Vitigno | Nerello Mascalase, Nero d'Avola, Syrah |
| Bollino | Acciaio, Botte, Lieviti Indigeni, Naturale, No So2 Aggiunta |
Note di Rosso 2020 – Alessandro Viola
Un vino fresco e armonioso
Il Note di Rosso 2020 nasce da un blend di Nero d’Avola (60%), Syrah (30%) e Nerello Mascalese (10%), raccolte nei primi giorni di settembre. Questo vino siciliano unisce freschezza e acidità a un corpo medio morbido e avvolgente. L’affinamento avviene per il 70% in acciaio inox e per il 30% in tonneaux di castagno esausti, senza filtrazioni né chiarifiche, in linea con la filosofia di Alessandro Viola di preservare l’identità del frutto e del territorio.
La storia del vino
Note di Rosso 2020 rappresenta l’evoluzione della ricerca di autenticità di Viola. Il blend di tre varietà autoctone e internazionali permette di ottenere un vino equilibrato, capace di esprimere sia il carattere deciso del Nero d’Avola sia la struttura elegante dello Syrah e del Nerello Mascalese. La vendemmia precoce garantisce acidità e freschezza, caratteristiche ideali per un rosso di medio corpo, versatile e adatto a tutto pasto.
La filosofia in vigna: naturalezza e rispetto
Le uve provengono da vigneti gestiti con inerbimento spontaneo, senza interventi chimici invasivi. La gestione naturale dei terreni e la cura della biodiversità permettono alle piante di sviluppare profumi autentici e una buona acidità, essenziale per la freschezza finale del vino. L’obiettivo è un rosso che racconti il territorio in modo diretto, senza aggiunte artificiali, fedele ai principi della viticoltura in sottrazione di Viola.
L’approccio in cantina: essenzialità e armonia
Il vino fermenta spontaneamente e non subisce controlli eccessivi della temperatura. L’affinamento in acciaio inox e in tonneaux di castagno esausti esalta la delicatezza e la morbidezza del blend, senza coprirne le caratteristiche varietali. Il risultato è un vino armonico, elegante, morbido e avvolgente, pronto ad accompagnare piatti quotidiani con naturalezza e stile.
Note di degustazione
Colore: rosso brillante con riflessi rubino.
Olfatto: frutti rossi maturi, leggere spezie e delicate note floreali.
Palato: morbido, di corpo medio, con tannini delicati e acidità vivace.
Abbinamenti gastronomici
Perfetto con carni rosse, pasta e piatti mediterranei, ma ottimo anche con secondi di pesce più strutturati. Vino versatile, adatto a tutto pasto, che unisce freschezza, morbidezza e piacevolezza.
Scheda tecnica
Produttore: Alessandro Viola
Paese: Sicilia – Italia
Stile: Rosso
Annata: 2020
Vitigni: Nero d’Avola 60%, Syrah 30%, Nerello Mascalese 10%
Alcol: 13,5%
Fermentazione: spontanea, senza controllo della temperatura
Affinamento: 70% acciaio inox, 30% tonneaux di castagno esausti
Formato: 0,75 L
Peso: 1,4 Kg
Temperatura di servizio: 16–18 °C
Note: Contiene solfiti, senza solfiti aggiunti
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Cantina Viola ad Alcamo: il cuore del vino siciliano
Una storia di famiglia e di passione
Ad Alcamo, a metà strada tra Trapani e Palermo, la famiglia Viola porta avanti un legame profondo con il vino e con il proprio territorio. Il padre di Aldo e Alessandro era viticoltore e, pur coltivando l’uva per la vendita, a casa non mancava mai una bottiglia prodotta per il consumo domestico. Quella presenza costante ha formato i figli, che crescendo hanno deciso di trasformare questa passione in un percorso professionale. Alessandro, dopo la laurea in enologia e viticoltura, ha ampliato la sua esperienza lavorando in Piemonte e sull’Etna, due territori diversi ma entrambi fondamentali per la sua crescita. È così che la tradizione familiare si è fusa con una visione nuova, capace di rileggere la viticoltura siciliana in chiave autentica e personale.
Filosofia in vigna: la natura come protagonista
Alla fine degli anni Novanta, in un momento in cui la Sicilia enologica inseguiva quantità e tecnologia, Alessandro Viola scelse la strada opposta. Elaborò un approccio di viticoltura in sottrazione, dove l’obiettivo non era dominare la natura, ma permetterle di esprimersi liberamente. I suoi vigneti, distribuiti tra contrada Fastuchera e contrada Pietra Rinosa, rappresentano questa visione: sette ettari di vigne coltivate in totale inerbimento, senza uso invasivo di prodotti chimici e con interventi ridotti al minimo. Per Viola il vigneto non è un terreno da controllare, ma un ecosistema vivo, dove ogni equilibrio naturale porta beneficio alla qualità finale del vino.
L’approccio in cantina: essenzialità e autenticità
L’idea che guida Alessandro Viola anche in cantina è chiara: meno intervento equivale a più autenticità. Nei suoi spazi produttivi, ogni vinificazione è gestita con cura e semplicità, senza eccesso di tecnologia né aggiunte superflue. Il lavoro mira a preservare l’identità delle uve, esaltando i tratti distintivi dei vitigni e dei terreni di origine. Catarratto, Grillo, Nero d’Avola, Syrah e Nerello Mascalese vengono trasformati in vini capaci di raccontare non solo una varietà, ma soprattutto il luogo in cui nascono. La fermentazione spontanea e la riduzione delle manipolazioni restituiscono vini schietti, espressivi e coerenti con la filosofia della naturalità.
Territorio e varietali: tra calcare e argilla
I vigneti di Viola si trovano su due versanti che presentano caratteristiche molto diverse. A contrada Fastuchera, a circa 400 metri sul livello del mare, i terreni calcarei e la vicinanza al Monte Bonifato regalano freschezza e mineralità ai vini. In contrada Pietra Rinosa, invece, il suolo argilloso e le altitudini differenti offrono maggiore struttura e complessità. Questa doppia anima territoriale si riflette nei vini, che diventano così espressione non solo delle varietà coltivate, ma anche delle condizioni pedoclimatiche uniche. Il risultato è una gamma che unisce equilibrio, eleganza e capacità di invecchiamento, dimostrando come la Sicilia possa esprimere vini di straordinaria identità quando la natura è lasciata libera di raccontarsi.
