Meursault Les Gouttes d’Or 1997 Domaine d’Auvenay
13.500,00 € Il prezzo originale era: 13.500,00 €.12.599,00 €Il prezzo attuale è: 12.599,00 €.
| Annata | 2002 |
|---|---|
| Produttore | Domaine d'Auvenay |
| Formato | 75 Cl |
| Tipologia | Vino Bianco |
| Vitigno | Chardonnay |
| Provenienza | Francia |
| Bollino | Biodinamico, Botte, Leggendario, Lieviti Indigeni |
Les Gouttes d’Or 1997 – Domaine d’Auvenay
Un bianco monumentale da un’annata calda, in perfetto equilibrio tra opulenza e freschezza
Il Les Gouttes d’Or 1997 del Domaine d’Auvenay è un Meursault Premier Cru che dimostra la grandezza dell’annata e l’eccezionale capacità di vinificazione di Lalou Bize-Leroy. Nonostante il clima più caldo di quell’anno, il vino mantiene una straordinaria tensione minerale e freschezza, segno del lavoro in vigna biodinamico e della selezione maniacale delle uve.
Questo Chardonnay non è solo una testimonianza del terroir, ma una vera e propria esperienza sensoriale.
Approccio in vigna e vinificazione
La parcella “Les Gouttes d’Or” si trova su suoli calcareo-marnosi, con esposizione ottimale. La conduzione in biodinamica rigorosa, unita a rese minime, garantisce uve sanissime e ricche di sostanza.
Vinificazione con lieviti indigeni, fermentazione in barrique usate, lungo affinamento su fecce fini per oltre 24 mesi, senza chiarifiche né filtrazioni. Il vino si esprime nella sua forma più pura.
Note di degustazione 🍋🔥🌰
Colore: Dorato profondo, con riflessi ambra calda.
Naso: Intenso, ampio. Scorza di limone candita, cera d’api, nocciole tostate, resina di pino, tocchi affumicati e sfumature balsamiche.
Palato: Rotondo e strutturato, ma ancora vivo. Acidità vibrante che sostiene una materia ampia e cremosa. Finale lunghissimo, sapido, con ritorni di frutta secca e pietra focaia.
Temperatura di servizio e abbinamenti
Servire a 13–14 °C. Si abbina splendidamente a piatti di pesce nobile al burro, volatili arrosto, formaggi affinati, o piatti con tartufo bianco.
Scheda tecnica
Produttore: Domaine d’Auvenay
Denominazione: Meursault Premier Cru
Climat: Les Gouttes d’Or
Annata: 1997
Vitigno: 100% Chardonnay
Viticoltura: Biodinamica certificata
Vinificazione: Lieviti indigeni, affinamento >24 mesi in barrique usate, non filtrato né chiarificato
Alcol: 13%
Zuccheri residui: Nessuno (vino secco)
Temperatura di servizio: 13–14 °C
Potenziale evolutivo: 30 anni o più
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Domaine d’Auvenay – L’anima nascosta della Borgogna
Introduzione a un mito vivente
Il Domaine d’Auvenay è uno dei nomi più rari, enigmatici e venerati dell’intera Borgogna. Situato a Saint-Romain, nel cuore della Côte de Beaune, rappresenta l’espressione più personale e artigianale di Lalou Bize-Leroy, una delle figure leggendarie del vino francese. A differenza del più noto Domaine Leroy, anch’esso sotto la sua guida, Auvenay è un microcosmo: appena quattro ettari coltivati con cura maniacale e vinificati con un rigore assoluto. È qui che Lalou dà vita ad alcuni dei vini più puri, intensi e longevi del pianeta, in particolare Chardonnay e Pinot Noir provenienti da parcelle minuscole, selezionate con attenzione quasi spirituale.
Filosofia e lavoro in vigna
Ogni filare del Domaine d’Auvenay è gestito secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, senza l’uso di prodotti chimici, con lavorazioni manuali e un’attenzione maniacale alla vitalità del suolo. L’obiettivo non è solo ottenere uve sane, ma creare un ecosistema vivo, in equilibrio con la natura. La resa è volutamente bassissima, ogni pianta è trattata come un essere unico, ogni grappolo selezionato con cura chirurgica. La vendemmia avviene rigorosamente a mano, in tempi precisi dettati non dal calendario, ma dall’osservazione profonda della pianta e del frutto.
Vinificazione: tempo, gravità e autenticità
La vinificazione al Domaine d’Auvenay segue una filosofia senza compromessi. Le fermentazioni sono spontanee, attivate da lieviti indigeni, in barrique o demi-muids usati, senza controllo della temperatura e senza l’aggiunta di additivi. In molti casi la fermentazione malolattica non viene svolta, per preservare la freschezza e la tensione naturale dei vini. L’affinamento è lungo, spesso di anni, sempre sulle fecce fini e sempre in legno piccolo. Non si pratica né filtrazione né chiarifica. L’imbottigliamento avviene solo quando il vino è davvero pronto, secondo l’intuito e l’esperienza di Lalou.
I vini bianchi: Chardonnay scolpiti dalla roccia
I bianchi del Domaine d’Auvenay sono considerati tra i più grandi del mondo. Che provengano da appellations prestigiose come Chevalier-Montrachet, Meursault o Puligny-Montrachet, o da denominazioni più umili come Bourgogne Aligoté, esprimono una purezza cristallina, una tensione verticale, una concentrazione quasi tridimensionale. Ogni annata riflette con fedeltà assoluta il terroir e il clima, in un equilibrio perfetto tra volume, energia e salinità. Sono vini che non si spiegano solo con la tecnica: vanno vissuti, ascoltati, attesi.
I rossi: profondità e trasparenza del Pinot Noir
Anche i Pinot Noir di Auvenay sono rarissimi e ricercatissimi. Lalou lavora su parcelle minime, spesso sconosciute al grande pubblico, come Auxey-Duresses o Volnay, ma anche su grandi cru come Mazis-Chambertin. I vini sono scolpiti nella finezza, nella trasparenza, nella profondità aromatica. Non sono mai potenti in senso classico, ma offrono una lettura intensa e raffinata del Pinot Noir borgognone. Hanno bisogno di tempo per aprirsi, ma sanno regalare emozioni uniche a chi sa aspettarli.
Il valore sul mercato e l’aura di culto
Ottenere una bottiglia di Domaine d’Auvenay è quasi impossibile. La produzione è microscopica, la distribuzione esclusiva, le richieste sono globali. I prezzi raggiungono cifre vertiginose, anche dieci o ventimila euro per i Grand Cru più rari, ma per chi li ha assaggiati, questi vini rappresentano molto più di un semplice lusso. Sono esperienza liquida, memoria pura, qualcosa che resta impresso nella mente e nei sensi. Ogni bottiglia è un evento irripetibile, un frammento di territorio e di tempo trasformato in arte.
Perché Domaine d’Auvenay è unico
Rigorosa biodinamica, lavorazioni artigianali, fermentazioni spontanee, nessuna concessione alla moda, solo vini veri. La filosofia di Lalou Bize-Leroy è una delle più radicali e coerenti del panorama mondiale. I suoi vini non cercano mai di piacere: chiedono attenzione, tempo, consapevolezza. E sanno ripagare con emozioni rare, profonde, indimenticabili.
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