BonèBonè Petillant 2022 Domaine de L’Agramante
20,00 € Il prezzo originale era: 20,00 €.18,90 €Il prezzo attuale è: 18,90 €.
| Annata | 2022 |
|---|---|
| Produttore | Domaine de L'Agramante |
| Tipologia | Pet Nat e Metodo Ancestrale |
| Formato | 75 Cl |
| Provenienza | Francia |
| Vitigno | Bourboulenc, Cinsault, Counoise, Grenache, Syrah |
| Bollino | Acciaio, Lieviti Indigeni, Naturale |
BonéBoné 2022 – Domaine de l’Agramante
Overview
Il BonéBoné 2022 del Domaine de l’Agramante è un Vin de France del Rodano che si distingue per originalità e freschezza. Prodotto in sole 1.800 bottiglie, nasce da un blend insolito di Cinsault, Grenache, Counoise, Syrah e Bourboulenc, vinificato con tecniche naturali e imbottigliato prima della fine della fermentazione. Il risultato è un vino autentico, giocoso e sorprendente, che unisce artigianalità e spirito innovativo.
Storia del Vino
BonéBoné rappresenta la volontà di sperimentare e innovare del Domaine de l’Agramante. Nasce come progetto parallelo ai vini più classici della cantina, con l’intento di esprimere leggerezza, convivialità e libertà creativa. Parte del mosto proviene dal rinomato M’Arricriu, unendo così due anime della produzione. L’annata 2022 segna una nuova tappa per il Domaine, che continua a proporre vini naturali e a tiratura limitata, mantenendo sempre un legame stretto con il terroir del Rodano.
Filosofia in Vigna e Approccio in Cantina
Le uve provengono da terrazze sabbio-limose, che garantiscono drenaggio naturale e un profilo fresco e minerale. La raccolta è manuale, con grande attenzione alla qualità dei grappoli. In cantina, i grappoli vengono pressati interi, seguendo un approccio artigianale e rispettoso della materia prima. Un terzo del mosto deriva da una cuvée di M’Arricriu, arricchendo il vino di complessità. L’imbottigliamento avviene prima del termine della fermentazione, con sboccatura “à la volée”, senza chiarifica né filtrazione, e con interventi minimi.
Note di Degustazione
Il colore è rosa pallido con riflessi luminosi e delicati. Al naso, emergono aromi di piccoli frutti rossi, agrumi freschi e leggere note floreali, con un accenno di lievito. Al palato, si presenta vivace e frizzante, con un equilibrio tra dolcezza residua e freschezza acida, chiudendo in modo pulito e dinamico.
Abbinamenti Gastronomici
BonéBoné 2022 è perfetto come vino conviviale da aperitivo, ideale con piatti leggeri della cucina mediterranea, insalate estive, sushi, crudi di pesce e pizze gourmet. Grazie alla sua freschezza e alla leggera effervescenza, accompagna molto bene anche formaggi freschi e finger food.
Scheda Tecnica
Denominazione: Vin de France
Annata: 2022
Cantina: Domaine de l’Agramante
Uve: 30% Cinsault, 30% Grenache, 20% Counoise, 10% Syrah, 10% Bourboulenc
Regione: Rodano
Suolo: Terrazze sabbio-limose
Viticoltura: Naturale
Vendemmia: Manuale
Vinificazione: Pressatura diretta a grappolo intero; 1/3 del mosto da cuvée M’Arricriu; imbottigliamento prima della fine della fermentazione; sboccatura “à la volée”
Affinamento: –
Chiarifica: No
Filtrazione: No
SO2 aggiunta: –
Produzione: 1.800 bottiglie
Alcol: 12,5%
Zuccheri residui: 9 g/l
Temperatura di servizio: 8-10°Ccinsacin
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Domaine de l’Agramante – La storia di un sogno
Il Domaine de l’Agramante nasce nel 2018 a Sabran, nel cuore del Rodano meridionale, come frutto di un percorso umano prima ancora che agricolo. Alla sua origine c’è Carlo La Rocca, giovane ingegnere siciliano che, dopo quindici anni di carriera nel settore petrolchimico, sente la necessità di dare una svolta radicale alla propria vita.
La ricerca di libertà, il desiderio di autenticità e l’attrazione verso il mondo del vino – fino ad allora coltivati in silenzio – diventano una chiamata impossibile da ignorare.
È così che Carlo abbandona un futuro già tracciato per rimettersi in gioco, affrontando l’incertezza con coraggio e con la convinzione che il lavoro della terra possa restituire un senso più profondo al tempo e alla vita.
Storia
Il nome dell’azienda racchiude in sé una doppia radice affettiva e culturale: Agramante è infatti il Re d’Africa descritto da Ariosto nell’“Orlando Innamorato”. Un personaggio potente e selvaggio che per Carlo richiama tanto i racconti del padre, di ritorno dai suoi viaggi in Africa, quanto le marionette dei pupi siciliani che segnarono la sua infanzia.
La scelta di questo nome non è casuale: Agramante rappresenta il legame con l’immaginario fantastico della giovinezza, ma anche la forza di un continente che evocava mistero, avventura e libertà.
Dare al domaine questo nome significa fondere il proprio vissuto con la propria visione: un vino che racconta storie, che porta dentro di sé radici mediterranee, suggestioni letterarie e un’anima fortemente personale.
Il percorso da ingegnere a vignaiolo non nasce dall’improvvisazione, ma da una formazione rigorosa. Carlo frequenta due anni di studi a Beaune, culla della viticoltura borgognona, dove apprende le basi tecniche e affina la propria sensibilità.
Un ruolo decisivo lo giocano i Thibon-Maccagno del Mas de Libian, famiglia di vignaioli rinomata del Rodano, che lo accoglie in cantina e gli permette di vinificare presso di loro per i primi due anni.
Questa collaborazione non è solo un aiuto pratico, ma un vero e proprio apprendistato: dai Thibon-Maccagno Carlo assimila la filosofia del rispetto della terra, l’attenzione ai dettagli e l’importanza della coerenza tra il vigneto e la bottiglia.
Un insegnamento che segnerà profondamente l’identità futura del Domaine de l’Agramante.
Filosofia in vigna
Dal punto di vista agronomico, la crescita dell’azienda è stata rapida ma sempre coerente con i principi di sostenibilità. Nel 2019 si passa da 1,2 a 4,25 ettari di vigneti, disposti su terrazze di suolo sabbio-limoso.
La gestione agronomica è improntata alla vitalità del terreno: si pratica il sovescio, seminando essenze che, interrate, arricchiscono il suolo di sostanza organica e migliorano la sua struttura. I trattamenti sono ridotti al minimo indispensabile e limitati all’uso di rame e zolfo, applicati solo quando strettamente necessari.
In vigna il lavoro è manuale e rispettoso, con vendemmia condotta rigorosamente a mano in piccole cassette, così da preservare l’integrità dei grappoli e consentire una selezione accurata, passo fondamentale per garantire qualità ed espressività nei vini.
Approccio in cantina
La vinificazione segue la stessa filosofia di rispetto e precisione. Dopo il diraspamento totale, gli acini vengono solo parzialmente pigiati, in modo da preservare la freschezza del frutto e il suo potenziale aromatico.
Durante la fermentazione il mosto viene sottoposto a rimontaggi quotidiani, un gesto che permette di estrarre lentamente colore, tannini e sostanze aromatiche, senza mai forzare l’equilibrio naturale del vino. La macerazione è volutamente contenuta e non supera i dodici giorni, scelta che riflette l’intenzione di privilegiare la finezza e la bevibilità rispetto alla potenza estrattiva.
Terminata la fermentazione alcolica, segue in modo spontaneo e simultaneo la fermentazione malolattica, che dona rotondità e armonia.
Dopo questa prima fase, il vino viene separato dalle fecce più grossolane, mantenendo invece il contatto con le fecce fini, che lo nutrono e ne arricchiscono la complessità durante l’affinamento. Non si ricorre a chiarifiche invasive: il vino si chiarifica naturalmente per sedimentazione, rispettando i suoi tempi e conservando tutta la sua autenticità.
Solo prima dell’imbottigliamento si aggiunge una quantità minima di solforosa, compresa tra 10 e 15 mg/L, sufficiente a garantire stabilità senza snaturare la purezza espressiva. Ogni passaggio, dalla vigna alla bottiglia, è guidato da un principio chiaro: accompagnare il vino senza mai forzarlo, lasciando che sia il terroir a parlare.
Il risultato è un progetto giovane ma già dotato di forte identità, capace di unire l’energia mediterranea delle origini di Carlo con la tradizione contadina e artigianale del Rodano.
I vini del Domaine de l’Agramante si distinguono per la loro autenticità, per il rispetto della materia prima e per la capacità di trasmettere il carattere del suolo sabbio-limoso su cui nascono. Non sono vini costruiti, ma espressioni vive e sincere di un percorso umano e culturale: bottiglie che raccontano il coraggio di una scelta di vita, l’eco di storie familiari e il desiderio di libertà che ha guidato Carlo La Rocca in questa avventura.
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