Vinyer de La Ruca Elio 2019
106,10 € 100,80 €
Formato | 1 Litro |
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Provenienza | Francia |
Tipologia | Vino Rosso |
Vitigno | Grenache, Mourvedre |
Annata | 2019 |
Produttore: Vinyer de La Ruca
Elio
️ Banyuls sur Mer, Francia
Vinyer de La Ruca
Grenache, Mourvedre
2019
️ 13%
Le uve provengono da vigne ubicate in un suolo scistoso, allevate in maniera biodinamica, fermentazione spontanea con lieviti autoctoni, affina in vecchie barrique usate senza solfiti aggiunti
Floreale e fruttato, minerale
Profondo e minerale, sapido e fresco, il tannino è vellutato il finale spettacolare
Temperatura di servizio 18°-20°
Capretto
Strepitoso il vino ma la bottiglia in vetro soffiato è forse la più bella del nostro intero catalogo
Banyuls sur mer, Languedoc Roussillon
Tratto dal Blog dei nostri amici di Les Caves de Pyrene:
“Nel mio percorso di studi ho fatto un censimento della vite selvatica sia in Italia che in Francia, e sono capitato quasi per caso a Banyuls: il primo impatto è stato fatale perché questo terroir è straordinario, sospeso tra il mare e la montagna”: dalla Toscana ai Pirenei orientali per produrre vino naturale. Questa è la storia di Manuel Di Vecchi Staraz, professore fiorentino all’Università di Montpellier che abbandona l’insegnamento per dedicarsi alla terra dove non piove mai, circondato da sugherete, su terrazze di scisto e muretti a secco, al vento e al sole. Vinyer de la Ruca è un’enclave di resistenza creativa ispirata da Luciano Bianciardi, Johan W. Goethe e Rudolf Steiner passando per Ivan Illich: “Il lavoro va con le stagioni, segue il calendario astronomico e la luna. I preparati biodinamici favoriscono la fertilità della terra e delle piante. Due trattamenti di zolfo naturale di cava preservano i frutti. Zappatura, potatura, raccolta dei sarmenti, falciatura, vendemmie. Tutto a mano. Falce, falcetto, forbici, forchetta, zappa, pala, asta. In spazio chiuso. La pigiatura dell’uva è a gamba di donna, diraspatura a mano d’uomo, pressatura in torchio di legno, lieviti indigeni, botte annua, ossigenazione frequente, imbottigliamento a manico di caraffa, bottiglie di sbuffo catalano, etichettatura d’artista e vestito solare. Tutto a mano. Niente che filtra, concentra, additiva. Mille bottiglie di Banyuls all’anno.”