Scapestrato 2022 Imperiale

Scapestrato 2022 – Imperiale

Bolgheri senza compromessi, secondo natura

In vigna: energia spontanea e osservazione costante

Scapestrato 2022 nasce dalla volontà di lasciar parlare la vigna, l’annata, e il vento che soffia dalla costa, senza rigidità produttive. I vigneti si trovano su suoli sabbiosi e argillosi, ben drenati e ricchi di minerali, dove la viticoltura segue pratiche naturali: gestione manuale, coperture vegetali spontanee e trattamenti minimi a basso impatto. La vendemmia è scalare, seguendo la maturazione di ciascuna varietà, per ottenere uve bilanciate e cariche di energia territoriale.

In cantina: vinificazione naturale e ricerca dell’equilibrio

In cantina la fermentazione è spontanea, senza aggiunta di lieviti, né stabilizzazione forzata, per preservare la vitalità del frutto. I mosti fermentano lentamente, con estrazione soffice e rimontaggi leggeri. L’affinamento avviene per 10 mesi in barrique usate e 5 mesi in cemento, per mantenere purezza e integrità. Il 2022 è un’annata più solare, che ha dato un vino espressivo ma non eccessivo, coerente con lo spirito libero e artigianale del progetto.

Colore: rosso rubino brillante con sfumature violacee.
Olfatto: piccoli frutti rossi, pepe nero, erbe aromatiche e accenti ematici.
Palato: succoso e fresco, con tannini croccanti e una chiusura salina che invita al sorso.

Scheda tecnica

• Denominazione: Toscana IGT

• Annata: 2022

• Vitigni: Merlot 50%, Cabernet Franc 30%, Syrah 20%

• Vinificazione: fermentazione spontanea in acciaio

• Affinamento: 10 mesi in barrique usate, 5 mesi in cemento

• Gradazione alcolica: 13,5% vol

• Bottiglie prodotte: circa 10.000

• Temperatura di servizio: 16–18 °C

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Imperiale – Bolgheri

Un progetto che custodisce l’anima del territorio

Radici toscane, spirito contemporaneo

Nel cuore della denominazione Bolgheri, Imperiale è una cantina giovane ma profondamente legata alla tradizione agricola e paesaggistica della costa toscana. Situata in un’area tra le più vocate per la viticoltura, tra filari ordinati, venti marini e la luce intensa che rimbalza dal mare, la tenuta nasce con un’idea chiara: fare vini che parlino la lingua del luogo, senza scorciatoie, senza forzature, solo con il tempo, il lavoro e il rispetto. Qui, la natura detta i ritmi e la tecnica si piega alla sua logica, mai il contrario.

Una viticoltura sartoriale, tra vigne, sabbia e vento

Le parcelle si estendono tra 80 e 120 metri di altitudine, su suoli sabbiosi e ghiaiosi di origine marina, perfetti per coltivare Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc. Il lavoro in vigna è attento, artigianale, manuale. Ogni pianta è seguita con cura durante tutto l’anno, dalla potatura alla raccolta. La conduzione è sostenibile, in costante dialogo con la biodiversità locale: nessun diserbo, fertilizzazioni naturali, uso mirato dell’acqua e interventi solo quando strettamente necessari. L’obiettivo è ottenere uve sane, concentrate e ricche di espressione territoriale.

La cantina: rigore, identità, equilibrio

In cantina, Imperiale sceglie la via dell’equilibrio e della misura. Ogni passaggio, dalla selezione alla vinificazione, è seguito con rigore. Le fermentazioni avvengono in acciaio, con monitoraggio costante delle temperature per preservare il corredo aromatico delle uve. L’affinamento si svolge in barrique di rovere francese, con legni scelti in base all’annata e al profilo del vino, per valorizzare senza coprire. Il risultato sono vini strutturati ma non opulenti, eleganti ma non fragili, fedeli al clima di Bolgheri e capaci di evolvere con grazia.