Gabriele Morra Langhe Chardonnay 2022
18,90 € 17,96 €
Annata | 2022 |
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Produttore | Morra |
Formato | 75 Cl |
Provenienza | Italia |
Tipologia | Vino Bianco |
Vitigno | Chardonnay |
Langhe Chardonnay 2022 è un vino bianco prodotto da Gabriele Morra a Pocapaglia, nelle Langhe, seguendo i principi della viticoltura biodinamica. Viene ottenuto da uve Chardonnay provenienti dalla collina Fausoni a Neive, vendemmiate anticipatamente e vinificate interamente in cemento come un vino rosso. Fermentazione spontanea con lieviti indigeni e macerazione di una settimana, segue affinamento di alcuni mesi poi bottiglia. Langhe Chardonnay 2022 è un vino fresco e pimpante, quasi denso e salato, con profumi che al naso ricordano gli agrumi e le erbe aromatiche. Da provare con carni bianche al forno
Produttore: Gabriele Morra
Langhe Chardonnay
️ Pocapaglia, Langhe, Piemonte
Gabriele Morra
Chardonnay 100%
2022
️ 13,5%
Le uve vengono vendemmiate anticipatamente per mantenere alta l’acidità, e vengono vinificate in cemento come un rosso, quindi con una macerazione di circa una settimana e successivo affinamento di alcuni mesi. Non filtrato nè chiarificato
Fiori bianchi ed erbe aromatiche, note minerali ed agrumate, in special modo di lime e pompelmo
Fresco e teso, denso e sapido, esuberante e rotondo
Temperatura di servizio 10°-12°
Carni bianche
Pimpante
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Pocapaglia, Piemonte
Il nome per intero di questa cantina è assai curioso, Morra Gabriele, già Pautasso Vini dal 1880. Ma non ci sono nè Morra ne Pautasso in sella all’azienda. Quest’ultimi erano i proprietari della cantina a Macellai di Pocapaglia, mentre Gabriele Morra è il nonno di uno degli attuali proprietari, l’agronomo Gabriele Testa, classe ’81, che aveva ereditato proprio dai Pautasso alcune delle odierne vigne.
L’altro proprietario, Stefano Campaniello, classe ’83, arriva nel 2013 ed è li ad occuparsi del lavoro in cantina.
Stefano allora lavorava in sala ed un giorno si ritrovò Gabriele come cliente, tra un assaggio e l’altro quella sera inizia il connubio tra i due, che di li a poco inizieranno a lavorare le vigne di proprietà nel Roero ed altre in affitto tra Barbaresco e Neive.
La fonte di ispirazione, tra le altre cose, fu un libro, Gli Ignoranti, scritto da Etienne Davodeau e frutto della collaborazione tra un fumettista ed un vignaiolo biodinamico.
La prima vinificazione risale al 2012 con uve provenienti da Montestefano, mentre nel 2013 il duo può già contare su alcuni filari in affitto nel Cru di Ovello, una minuscola parcella in realtà. A questi si aggiungono altri due ettari a Fausoni di Neive.
L’azienda continua a crescere negli anni e presto arriverà un altro ettaro e mezzo da una sottozona di Bernino ed infine un ulteriore ettaro dalla vigna Starderi a Neive.
Ora gli ettari lavorati a Barbaresco sono più di tre, con metodologia biodinamica in vigna e naturale in cantina. I loro sono vini che raccontano il territorio di Neive in maniera emozionante e pura.