Barbera d’Alba 2022 Gabriele Morra

Gabriele Morra Barbera d’Alba 2022 è un vino rosso prodotto a Pocapaglia, nelle Langhe, in Piemonte. Realizzato al 100% con uve Barbera, proviene dalla collina Fausoni a Neive. La vendemmia anticipata preserva la freschezza della bevanda. La fermentazione spontanea avviene in acciaio, dove il vino affina per 6 mesi senza filtrazione né chiarificazione. Presenta profumi di frutti rossi maturi, sottobosco, note terrose e di fiori di campo, con ricordi di pepe rosa. Al palato è pimpante, con tannini morbidi e struttura generosa, pieno e caldo. Si serve a 18-20°C e si abbina bene con Fassona, un’eccezionale beva.

Produttore: Gabriele Morra

Barbera d’Alba

️ Pocapaglia, Langhe, Piemonte

Gabriele Morra

Barbera 100%

2022

️  14%

Vino Rosso

Le uve provengono dalla collina Fausoni a Neive, vendemmiato in anticipo al fine di preservarne la freschezza di beva, fermentazione spontanea in acciaio dove successivamente affina per 6 mesi, nessuna filtrazione nè chiarifica

Frutti rossi maturi e sottobosco, note terrose e di fiori di campo, minerale con ricordi di pepe rosa

Pimpante, dal tannino morbido e struttura generosa, pieno e caldo

Temperatura di servizio 18°-20°

Fassona

Eccezionale beva

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Pocapaglia, Piemonte

Il nome per intero di questa cantina è assai curioso, Morra Gabriele, già Pautasso Vini dal 1880. Ma non ci sono nè Morra ne Pautasso in sella all’azienda. Quest’ultimi erano i proprietari della cantina a Macellai di Pocapaglia, mentre Gabriele Morra è il nonno di uno degli attuali proprietari, l’agronomo Gabriele Testa, classe ’81, che aveva ereditato proprio dai Pautasso alcune delle odierne vigne.

L’altro proprietario, Stefano Campaniello, classe ’83, arriva nel 2013 ed è li ad occuparsi del lavoro in cantina.

Stefano allora lavorava in sala ed un giorno si ritrovò Gabriele come cliente, tra un assaggio e l’altro quella sera inizia il connubio tra i due, che di li a poco inizieranno a lavorare le vigne di proprietà nel Roero ed altre in affitto tra Barbaresco e Neive.

La fonte di ispirazione, tra le altre cose, fu un libro, Gli Ignoranti, scritto da Etienne Davodeau e frutto della collaborazione tra un fumettista ed un vignaiolo biodinamico.

La prima vinificazione risale al 2012 con uve provenienti da Montestefano, mentre nel 2013 il duo può già contare su alcuni filari in affitto nel Cru di Ovello, una minuscola parcella in realtà. A questi si aggiungono altri due ettari a Fausoni di Neive.

L’azienda continua a crescere negli anni e presto arriverà un altro ettaro e mezzo da una sottozona di Bernino ed infine un ulteriore ettaro dalla vigna Starderi a Neive.

Ora gli ettari lavorati a Barbaresco sono più di tre, con metodologia biodinamica in vigna e naturale in cantina. I loro sono vini che raccontano il territorio di Neive in maniera emozionante e pura.