Barbera d’Alba 2022 Gabriele Morra
19,90 € Il prezzo originale era: 19,90 €.18,90 €Il prezzo attuale è: 18,90 €.
| Annata | 2022 |
|---|---|
| Produttore | Morra |
| Tipologia | Vino Artigianale, Vino Biodinamico, Vino Naturale, Vino Rosso |
| Formato | 75 Cl |
| Provenienza | Italia |
| Vitigno | Barbera |
Qual è il Barbera migliore? Scopri la Barbera d’Alba 2022 di Gabriele Morra
Prodotto artigianalmente a Pocapaglia, nel cuore delle Langhe, questo vino nasce da uve Barbera in purezza coltivate sulla collina Fausoni, a Neive. La vendemmia anticipata consente di preservare tutta la freschezza varietale, tratto distintivo di questa interpretazione.
La vinificazione segue principi naturali: fermentazione spontanea in acciaio, senza l’aggiunta di lieviti selezionati, né filtrazione o chiarifica. L’affinamento avviene nello stesso contenitore per sei mesi, mantenendo intatta l’identità del vitigno e la trasparenza del terroir.
Una versione viva e territoriale, che si distingue per equilibrio e bevibilità, degna di essere annoverata tra le migliori espressioni della denominazione.
Barbera d’Alba prezzo e valore sensoriale: cosa aspettarsi
Chi cerca informazioni su “Barbera d’Alba prezzo” trova in questo prodotto una sintesi tra qualità materica, finezza espressiva e coerenza stilistica. Non è un vino che punta su tecnicismi, ma sull’essenzialità e sull’energia del frutto.
All’olfatto si presenta con un bouquet fitto: frutti rossi maturi, muschio, accenni terrosi, fiori di campo e una sottile speziatura di pepe rosa. Al sorso è pieno, caldo, succoso, con un tannino delicato che bilancia la generosa struttura. Il finale è ampio e minerale, con una persistenza elegante.
Che differenza c’è tra Barbera d’Alba e Barbera d’Asti?
Il confronto tra Barbera d’Alba e Barbera d’Asti è spesso oggetto di curiosità tra gli appassionati. Entrambe le denominazioni utilizzano lo stesso vitigno, ma le differenze derivano dal territorio, dai suoli e dallo stile produttivo.
La Barbera d’Alba tende ad avere maggiore struttura e intensità, grazie ai terreni delle Langhe più calcarei e ricchi. Questa versione 2022 ne è un esempio: pur giocando sulla freschezza, esibisce una materia piena e concentrata, senza appesantire il sorso. La vinificazione naturale accentua il legame con il suolo, restituendo un profilo autentico e preciso.
Cosa abbinare al Barbera d’Alba? Provalo con Fassona
L’abbinamento con la carne di Fassona piemontese è un classico, ideale per valorizzare la trama gustativa di questo vino. La sua acidità naturale e la struttura equilibrata si sposano perfettamente con piatti di carne rossa, arrosti, ma anche primi saporiti come tajarin al ragù di selvaggina.
Servito tra i 18° e i 20°C, si esprime al meglio in contesti informali ma curati, dove l’attenzione al dettaglio incontra la spontaneità della tavola. Un rosso che accompagna con carattere e grazia.
La Barbera d’Alba 2022 di Gabriele Morra è un esempio limpido di vinificazione naturale nelle Langhe. Freschezza, tipicità e un profilo aromatico stratificato la rendono interessante sia per l’appassionato che per chi desidera esplorare la varietà senza filtri. Una beva autentica, schietta e viva.
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Pocapaglia, Piemonte
Il nome per intero di questa cantina è assai curioso, Morra Gabriele, già Pautasso Vini dal 1880. Ma non ci sono nè Morra ne Pautasso in sella all’azienda. Quest’ultimi erano i proprietari della cantina a Macellai di Pocapaglia, mentre Gabriele Morra è il nonno di uno degli attuali proprietari, l’agronomo Gabriele Testa, classe ’81, che aveva ereditato proprio dai Pautasso alcune delle odierne vigne.
L’altro proprietario, Stefano Campaniello, classe ’83, arriva nel 2013 ed è li ad occuparsi del lavoro in cantina.
Stefano allora lavorava in sala ed un giorno si ritrovò Gabriele come cliente, tra un assaggio e l’altro quella sera inizia il connubio tra i due, che di li a poco inizieranno a lavorare le vigne di proprietà nel Roero ed altre in affitto tra Barbaresco e Neive.
La fonte di ispirazione, tra le altre cose, fu un libro, Gli Ignoranti, scritto da Etienne Davodeau e frutto della collaborazione tra un fumettista ed un vignaiolo biodinamico.
La prima vinificazione risale al 2012 con uve provenienti da Montestefano, mentre nel 2013 il duo può già contare su alcuni filari in affitto nel Cru di Ovello, una minuscola parcella in realtà. A questi si aggiungono altri due ettari a Fausoni di Neive.
L’azienda continua a crescere negli anni e presto arriverà un altro ettaro e mezzo da una sottozona di Bernino ed infine un ulteriore ettaro dalla vigna Starderi a Neive.
Ora gli ettari lavorati a Barbaresco sono più di tre, con metodologia biodinamica in vigna e naturale in cantina. I loro sono vini che raccontano il territorio di Neive in maniera emozionante e pura.
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