Friulano 2022 Ferlat

Ferlat Friulano 2022

Friulano in purezza: intensità, sale e identità friulana

Ferlat Friulano 2022 è un vino che esprime pienamente la tipicità del vitigno simbolo del Friuli. Le uve provengono da vigne coltivate su suolo di ponca, una marna arenacea che caratterizza la zona di Cormòns, nel cuore del Collio. Un bianco di grande intensità e struttura salina, capace di unire ricchezza e tensione, aromaticità e verticalità, sempre in equilibrio tra tradizione e visione contemporanea. La vinificazione in acciaio ne preserva l’integrità varietale, mentre la filosofia agricola rigorosamente biologica e il rispetto per i tempi naturali fanno di questo Friulano un esempio impeccabile di artigianalità consapevole.

Filosofia in vigna

Le vigne sono coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica, con pratiche manuali, rese contenute e interventi minimi. Il rispetto per l’ambiente e per la biodiversità è centrale nel lavoro in vigna: si evitano diserbi, si usano esclusivamente prodotti naturali, e si cerca un equilibrio tra la vitalità del suolo e la salute delle piante. Le vigne di Friulano hanno tra i 20 e i 30 anni e sono allevate a guyot.

Approccio in cantina

In cantina si segue un approccio poco interventista, basato sulla spontaneità e sulla trasparenza espressiva. Le uve, raccolte a piena maturazione, vengono pressate direttamente, con fermentazione spontanea in acciaio inox a temperatura controllata. Non vengono utilizzati additivi, eccetto un minimo di solforosa all’imbottigliamento. Il vino affina per 7 mesi sui lieviti fini in acciaio, senza batonnage. Filtrazione molto leggera, nessuna chiarifica.

Note di degustazione

Colore: Giallo dorato luminoso con riflessi verdi.
Naso: Intenso e varietale, con sentori di mandorla fresca, pesca bianca, erbe aromatiche, sambuco e accenni di pietra bagnata.
Palato: Secco, di grande freschezza e mineralità, con una bella struttura salina e un finale lungo su note di mandorla amara, lime ed erbe officinali. Armonico ed elegante.

Abbinamenti consigliati

Perfetto con antipasti di pesce crudo, formaggi a pasta morbida, prosciutto di San Daniele, zuppe di legumi, torte salate e piatti di cucina asiatica non troppo speziata.

🟣 Scheda tecnica

• Nome: Ferlat Friulano

• Annata: 2022

• Denominazione: Friuli DOC

• Vitigno: 100% Friulano

• Zona di produzione: Cormòns, Collio – Friuli Venezia Giulia

• Altitudine vigneti: 100–150 m s.l.m.

• Suolo: Ponca (marna arenaria)

• Agricoltura: Biologica certificata

• Vinificazione: Fermentazione spontanea in acciaio, pressatura diretta

• Affinamento: 7 mesi in acciaio sui lieviti fini

• Chiarifica: Nessuna

• Filtrazione: Leggera

• Alcol: 12,5% vol

• Temperatura di servizio: 10–12°C

• Potenziale di invecchiamento: Fino a 5 anni

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Ferlat – Vini di confine e di identità, a Cormons

Nel cuore pulsante del Collio friulano, a Cormons, tra le ultime pieghe orientali del Friuli Venezia Giulia prima della Slovenia, la cantina Ferlat è una delle voci più autentiche e silenziosamente rivoluzionarie del territorio. Qui la famiglia Ferlat, guidata oggi da Federico Ferlat, lavora 6 ettari di vigneto in regime biologico certificato, con un approccio artigianale, essenziale e profondamente rispettoso del luogo.

Un’identità friulana mai stereotipata

I vini di Ferlat nascono da un’idea chiara: non assecondare le mode, ma ascoltare la vigna e la stagione. Il Collio può essere brillante e sapido, ma anche materico, profondo, avvolgente. In ogni bottiglia c’è il tentativo di rivelare l’essenza del vitigno (Friulano, Malvasia Istriana, Merlot, Refosco, Pinot Grigio, Sauvignon) senza sovrastrutture, con una vinificazione pulita e spontanea, quasi sempre con lieviti indigeni, macerazioni non invadenti e affinamenti in acciaio o legno grande, a seconda delle esigenze della materia prima.

Terra di frontiera, anima contadina

Ferlat è anche una cantina di confine: tra culture, lingue, tradizioni agricole. Questa pluralità si riflette nei vini, che sono liberi ma rigorosi, vibranti ma misurati. La mano di Federico è misurata ma decisa, e l’impronta contadina è sempre presente: c’è un’attenzione quasi ossessiva per la sanità delle uve, per la biodiversità in vigna, per la spontaneità del processo.

Uno stile personale e riconoscibile

I bianchi sono spesso luminosi, verticali e salati, ma non rinunciano mai alla materia e alla profondità. I macerati non sono mai caricaturali: Friulano e Pinot Grigio Ramato sono veri riferimenti per equilibrio e coerenza. I rossi, dal Refosco al Merlot, parlano il dialetto friulano della terra, con tannini scolpiti e frutto integro