Cote du Rhone Taparas Rosè 2024 Les Vignerons d’Estezargues

Taparas Rosé 2024

Un rosé che racconta l’anima di Estézargues

Taparas Rosé 2024 nasce da vigne di Cinsault e Grenache Noir con un’età media di 25 anni, radicate su terreni di ciottoli e argilla, capaci di limitare naturalmente le rese a 40-45 hl/ha. Il nome Taparas viene da un termine del dialetto locale che indica una roccia sedimentaria compatta, con ciottoli incastonati in un cemento naturale, simbolo del terroir unico di Estézargues. Questo rosé interpreta ogni millesimo con spontaneità, riflettendo la generosità del Rodano meridionale senza omologarsi a uno stile fisso.

Filosofia in vigna e approccio in cantina

Le vigne sono curate con un approccio naturale, senza interventi chimici aggressivi, per mantenere viva la biodiversità e il carattere dei suoli. In cantina, Taparas Rosé nasce da una pressatura diretta, seguita da fermentazione spontanea a bassa temperatura (18°C) per 3-4 settimane. La fermentazione malolattica non viene mai bloccata, lasciando piena libertà al vino di sviluppare la sua personalità. A seconda del raccolto, il colore può andare da arancione tenue o salmone fino a rosa lampone. Il naso è fine, con note di frutti rossi aciduli e spezie dolci, in bocca è pieno, avvolgente, con un finale fresco e vivace che ricorda frutta rossa candita e scorza d’arancia.

Scheda tecnica

• Denominazione: Côtes du Rhône AOC Rosé

• Annata: 2024

• Varietà: Cinsault, Grenache Noir

• Suolo: ciottoli e argilla

• Età media delle viti: 25 anni

• Resa: 40–45 hl/ha

• Vinificazione: pressatura diretta, fermentazione spontanea, malolattica non inibita

• Temperatura di fermentazione: 18°C

• Gradazione: circa 12,5%

• Potenziale di invecchiamento: da bere giovane, entro 2 anni

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Vignerons d’Estézargues

Un collettivo indipendente nel cuore del Rhône

I Vignerons d’Estézargues rappresentano una delle realtà cooperative più libere e innovative della Valle del Rodano. Fondato alla fine degli anni Sessanta nel piccolo villaggio di Estézargues, vicino ad Avignone, questo gruppo di viticoltori indipendenti si è distinto fin dall’inizio per la scelta di produrre vini che rispettano l’identità di ciascun vignaiolo e parcella. Oggi la cantina riunisce una decina di famiglie, tutte unite da un principio chiave: valorizzare il terroir, la storia e la tipicità locale senza interventi invasivi. Lontano dalle logiche industriali, Vignerons d’Estézargues ha fatto scuola con uno stile artigianale, diretto e sincero, diventando un riferimento per chi cerca vini naturali e autentici.

Filosofia in vigna: agricoltura pulita e zero compromessi

Nei vigneti di Estézargues, situati tra le colline soleggiate del Gard, il lavoro in campo segue pratiche rispettose dell’ambiente e dei cicli naturali. Le vigne si estendono su terreni di argilla, calcare e ciottoli rotondi che donano ai vini mineralità e struttura. L’agricoltura è portata avanti senza uso di pesticidi di sintesi o diserbanti chimici, con grande attenzione alla biodiversità e alla vitalità del suolo. I Vignerons credono in un approccio minimalista: potature severe, vendemmie manuali, rese contenute e una selezione accurata dei grappoli. Questo garantisce uve sane, concentrate e ricche di carattere, pronte a esprimere ogni sfumatura del terroir del Rhône meridionale.

In cantina: vinificazioni naturali e cuvée parcellari

L’approccio in cantina riflette la stessa coerenza che guida il lavoro in vigna. Le vinificazioni avvengono separatamente per ogni parcella e vignaiolo, mantenendo intatta la singolarità di ciascun vino. Le fermentazioni sono spontanee, senza lieviti aggiunti né coadiuvanti enologici. La filosofia dei Vignerons d’Estézargues è quella di accompagnare l’uva, non di correggerla: l’uso di solforosa è ridotto al minimo e, in molti casi, del tutto assente. I vini non sono filtrati né chiarificati, conservando così una purezza gustativa unica. Il risultato sono bottiglie dirette, golose, spesso dal carattere rustico, capaci di raccontare con onestà la storia di un territorio e di una comunità di vignaioli fieri di restare liberi.