Champagne Les Roises 2015 Ulysse Collin

Les Roises Blanc de Blancs Extra Brut 2015

Filosofia in vigna

La parcella “Les Roises” si trova nei pressi di Congy, nella Côteaux du Petit Morin, con viti di Chardonnay piantate tra il 1955 e il 1960 su suoli argillosi ricchi di gesso. Olivier Collin lavora con approccio artigianale e maniacale, senza diserbo, con trattamenti minimi e grande rispetto per la biodiversità. Ogni intervento è manuale, volto a permettere alle uve di esprimere l’identità più pura del terroir.

Approccio in cantina

Il 2015 è stata un’annata solare, con estate calda e secca, perfetta per lo Chardonnay. La vinificazione avviene solo con mosto fiore, fermentato spontaneamente in barrique borgognone usate, dove avviene anche la malolattica naturale. Il vino sosta 7 mesi in legno con bâtonnage molto misurato. Dopo il tiraggio, riposa 48 mesi sur lattes prima della sboccatura, con un dosaggio minimo compreso tra 0 e 3 g/l. Nessuna chiarifica o filtrazione.

Note di degustazione

Colore: giallo oro brillante.
Profumo: mela cotogna, miele d’acacia, pietra focaia, crema di limone.
Gusto: ampio, vellutato, ma sorretto da una lama acida che ne equilibra la generosità. La bollicina è finissima, quasi setosa, e la chiusura è sapida, lunghissima e gessosa.

Scheda tecnica

• Vitigno: 100% Chardonnay

• Parcella: Les Roises (Congy)

• Suolo: argilla su gesso

• Fermentazione: spontanea in barrique

• Affinamento: 48 mesi sur lattes

• Malolattica: spontanea

• Dosaggio: Extra Brut (0–3 g/l)

• Sboccatura: variabile

• Produzione: limitata

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Ulysse Collin – Champagne di identità e terroir

La storia di Olivier Collin – Radici profonde e visione rivoluzionaria

Olivier Collin fonda il domaine Ulysse Collin nel 2003, ma la sua storia familiare inizia ben prima. Le vigne, nel villaggio di Congy, erano già di proprietà della famiglia Collin dagli anni ’50, ma per decenni le uve venivano conferite alla cooperativa locale. Dopo aver studiato giurisprudenza, Olivier decide di cambiare radicalmente vita. Si forma presso Anselme Selosse, che influenzerà profondamente il suo approccio, e nel 2001 riesce a riscattare la gestione di una prima parcella, “Les Pierrières”. Nel 2004 vinifica la sua prima cuvée in proprio. È l’inizio di un percorso visionario nella Côteaux du Petit Morin, zona allora marginale nella geografia della Champagne. Con determinazione e profondo legame con la terra, Olivier ha trasformato un’eredità dimenticata in una delle più luminose realtà del movimento dei vigneron indipendenti.

Filosofia in vigna – Un microcosmo rispettato pianta per pianta

La viticoltura di Ulysse Collin è rigorosamente naturale, senza diserbanti né pesticidi sistemici. Tutti i lavori agricoli sono manuali e seguono una visione artigianale e precisa. Ogni parcella – spesso minuscola – viene trattata come un cru indipendente, curata nei dettagli per favorire la vitalità del suolo, la biodiversità e l’equilibrio della pianta. Le viti, molte delle quali piantate negli anni ’70, affondano le radici in suoli calcarei e ricchi di selce, donando ai vini una firma minerale inconfondibile. La resa viene controllata, la raccolta è manuale, e ogni vendemmia viene vissuta come un punto di partenza per esprimere il territorio con autenticità e precisione.

Approccio in cantina – Espressione pura del luogo senza maquillage

La vinificazione da Ulysse Collin è pensata per non nascondere, ma rivelare il carattere del suolo. Le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni, in barrique borgognone usate, e ogni vino nasce da una sola parcella, elevando l’idea di lieu-dit a simbolo identitario. Non si effettua fermentazione malolattica, per mantenere tensione e freschezza. L’affinamento avviene sulle fecce fini, spesso per lunghi periodi (oltre 60 mesi), senza collaggi, filtrazioni o dosaggi invasivi. Le sboccature sono precise, spesso non dosate o minimamente corrette. Il risultato sono Champagne tridimensionali, materici, di grande profondità e salinità, dove il terroir viene raccontato con intensità e verità, senza compromessi.