Cavallotto Pinner 2019
21,30 € 19,90 €
Annata | 2019 |
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Formato | 75 Cl |
Provenienza | Italia |
Tipologia | Vino Rosso |
Vitigno | Nebbiolo |
Esaurito
Produttore: Cavallotto
Pinner
️ Barolo, Piemonte
Cavallotto
Pinot Nero 95%, altre uve a bacca nera autoctone per il restante 5%
2019
️ 13,5%
Le uve provengono da un appezzamento dirimpettaio del Cru BriccoBoschis, fermentano in vasche d’acciaio per un periodo di uno o due mesi, il vino poi affina sui lieviti dai 9 ai 12 mesi, poi ancora 3 mesi in bottiglia
Fiori bianchi di campo e note ruttate variegate, si va dalla Mela e alla Pera, poi alla frutta tropicale, sbuffi erbacei e buona mineralità
Fresco e di corpo generoso, in equilibrio perfetto, sapido e lungo
Temperatura di servizio 10°-12°
Risotto ai funghi
Un Bianco da Pinot Nero, geniale
Castiglione Falletto (CN)
La tenuta vitivinicola Cavallotto sorge a Castiglione Falletto, in Piemonte, e appartiene al territorio di uno dei comuni più importanti delle Langhe, all’interno del quale si incontrano alcuni tra i cru più prestigiosi di tutta la denominazione del Barolo. Una storia che risale al 1928!
La stessa azienda Cavallotto può contare proprio su uno dei cru di maggior rilievo, Bricco Boschis, esteso su una superficie di 23 ettari di vigneti. Oggi sono i figli di Olivio – Laura, Giuseppe e Alfio Cavallotto – a reggere saldamente le redini dell’azienda. Oltre al vigneto Bricco Boschis, i Cavallotto hanno acquistato nel 1989 il 60% dello storico cru Vignolo. Entrambi i cru sono dedicati alla coltivazione del Nebbiolo da Barolo.
L’azienda, tuttavia, possiede anche altri appezzamenti, come per esempio cinque ettari coltivati a dolcetto (Vigna Melera e Vigna Scot), due ettari di barbera (Vigna del Cuculo), ai quali infine si aggiungono i restanti tre ettari coltivati a Grignolino, Freisa, Pinot Nero e Chardonnay.
In vigna, le scelte agronomiche sono volte al rispetto di ambiente, ecosistema e natura; quello che viene adottato tra i filari è un innovativo sistema di viticoltura biologica, secondo il quale le piante, allevate a guyot, raggiungono una densità di 5mila ceppi per ettaro e sono gestite mantenendo basse rese per ettaro, e vengono curate assecondando il ritmo delle stagioni.
In cantina, gli spazi sono funzionali e pensati per accompagnare nel migliore dei modi il percorso delle uve verso la trasformazione in vino. Al netto di tutto, il risultato è dato da vini semplicemente eccellenti, capaci meglio di qualunque altro di rappresentare la più alta essenza enologica delle terre delle Langhe.