Barolo Brunate 2015 Giuseppe Rinaldi

Barolo Brunate di Giuseppe Rinaldi: L’espressione pura della tradizione

Il Barolo Brunate di Giuseppe Rinaldi è una delle espressioni più autentiche e prestigiose del Nebbiolo nel territorio delle Langhe. Questo vino incarna l’essenza della tradizione, seguendo metodi di vinificazione antichi che rispettano il terroir e conferiscono al Barolo una longevità straordinaria.

Storia e Filosofia

L’azienda Giuseppe Rinaldi, fondata alla fine del XIX secolo, è un pilastro del Barolo tradizionale. La famiglia Rinaldi ha sempre rifiutato le mode enologiche moderne, privilegiando una vinificazione rispettosa del territorio e delle annate. Il Barolo Brunate nasce dalla volontà di produrre un vino di carattere, capace di evolvere nel tempo senza perdere la sua identità.

Oggi, la filosofia di Giuseppe Rinaldi è portata avanti con la stessa passione dalle figlie Marta e Carlotta Rinaldi, che mantengono la tradizione con fermentazioni spontanee, lunghe macerazioni e affinamenti in grandi botti di rovere di Slavonia.

Vigneto e Terroir

Il cru Brunate è uno dei più rinomati della denominazione Barolo. Situato tra La Morra e Barolo, questo vigneto si distingue per il suo suolo calcareo e argilloso, che dona struttura e profondità al vino. L’altitudine di circa 350 metri sul livello del mare e l’esposizione a sud-ovest favoriscono una maturazione ottimale delle uve, conferendo al Barolo Brunate potenza, eleganza e un’incredibile complessità aromatica.

Vinificazione e Affinamento

Il Barolo Brunate segue un processo di vinificazione tradizionale per esaltare al massimo l’espressione del Nebbiolo:

• Fermentazione spontanea con lieviti indigeni, senza controllo della temperatura.

• Macerazione prolungata sulle bucce per oltre 30 giorni, per un’estrazione completa di aromi e tannini.

• Affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia per circa 42 mesi, un metodo che preserva l’autenticità del vitigno e del territorio.

Note di Degustazione

• Colore: Rosso granato intenso, con riflessi aranciati che si accentuano con il tempo.

• Profumo: Complesso e stratificato, con note di ciliegia matura, rosa appassita, spezie, tabacco e sottobosco, arricchite da accenti balsamici ed eterei.

• Gusto: Strutturato e profondo, con tannini vellutati e una vibrante acidità che sostiene un finale lungo e persistente, con richiami a cuoio, liquirizia e terra umida.

Abbinamenti Gastronomici

L’equilibrio e la complessità del Barolo Brunate lo rendono ideale in abbinamento a piatti strutturati e ricchi di sapore, come:

• Brasato al Barolo

• Cacciagione e selvaggina (cinghiale, cervo)

• Formaggi stagionati come il Castelmagno e il Parmigiano Reggiano

• Tajarin al tartufo bianco d’Alba

Temperatura di Servizio

Per apprezzarne appieno le sfumature, si consiglia di servire il Barolo Brunate a 18 °C, dopo un’ossigenazione di almeno 4-5 ore.

Gradazione Alcolica

Il Barolo Brunate ha un grado alcolico di circa 14,5%, perfettamente bilanciato dalla sua acidità e dalla struttura tannica.

Conclusione

Il Barolo Brunate di Giuseppe Rinaldi è una delle massime espressioni della viticoltura tradizionale delle Langhe. Profondo, austero e longevo, questo vino incarna la filosofia della famiglia Rinaldi: rispetto del territorio, vinificazione naturale e un Barolo capace di sfidare il tempo. Una bottiglia imprescindibile per gli amanti dei grandi vini piemontesi

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La cantina Giuseppe Rinaldi è una delle più iconiche del Piemonte, un nome che evoca tradizione, autenticità e resistenza alle mode. Situata a Barolo, questa azienda ha costruito la propria reputazione producendo vini che incarnano la vera essenza del Nebbiolo e del territorio delle Langhe. Il loro stile, profondamente radicato nei metodi tradizionali, rifugge dalle modernizzazioni spinte, puntando invece su lunghe macerazioni, grandi botti di rovere di Slavonia e un rispetto assoluto per l’annata e il terroir.

Le Origini e la Filosofia

La storia della cantina inizia nel fine Ottocento, quando la famiglia Rinaldi iniziò a produrre vino a Barolo. Tuttavia, fu con Giuseppe Rinaldi, affettuosamente chiamato “Beppe”, che la cantina divenne un vero simbolo della vinificazione artigianale. Veterinario di formazione, Beppe si oppose sempre alle tecniche enologiche moderne e commerciali, difendendo un Barolo austero, capace di sfidare il tempo e rivelare tutta la complessità del Nebbiolo con il passare degli anni.

Oggi, l’eredità di Giuseppe è portata avanti dalle figlie Marta e Carlotta Rinaldi, che continuano la produzione mantenendo intatti i valori di famiglia: lavoro in vigna manuale, fermentazioni spontanee e affinamenti lunghi.

Vigneti e Terreni

La cantina possiede alcuni dei migliori cru del Barolo: Brunate, Cannubi San Lorenzo, Le Coste e Ravera, vigneti che regalano vini profondi e sfaccettati. Le vigne sono coltivate con pratiche sostenibili, senza l’uso di sostanze chimiche invasive, per esprimere al meglio il territorio.

Stile di Vinificazione

I vini Rinaldi sono celebri per il loro approccio tradizionale:

• Fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, senza controllo della temperatura.

• Lunghe macerazioni sulle bucce, spesso superiori ai 30 giorni, per ottenere un’estrazione naturale di colore, tannini e aromi.

• Affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia per diversi anni, senza barrique, per rispettare l’integrità del Nebbiolo.

I Vini Iconici

I Barolo di Giuseppe Rinaldi sono tra i più ricercati al mondo per la loro purezza e longevità. Le due etichette principali sono:

• Barolo Brunate: Proveniente da uno dei cru più prestigiosi, è un vino di grande profondità e struttura, con un potenziale di invecchiamento straordinario.

• Barolo Tre Tine: Un assemblaggio di vigneti (Le Coste, Cannubi San Lorenzo e Ravera), che esprime un Barolo più elegante e raffinato, con una splendida complessità aromatica.

Conclusione

Giuseppe Rinaldi è una cantina che rappresenta un modo di fare vino antico e nobile, dove il rispetto per la natura e la pazienza sono i veri protagonisti. I suoi vini, longevi ed espressivi, non cercano di conquistare al primo assaggio, ma di raccontare, con il tempo, la vera anima del Barolo.