Apelido Branco 2023 Miguel Louro

Apelido Branco 2022

Filosofia in vigna

Apelido Branco 2022 nasce nei vigneti assolati dell’Alentejo, dove Miguel Louro coltiva varietà autoctone con un approccio rispettoso e minimale. Le uve Arinto, Alvarinho, Gouveio e Roupeiro sono vendemmiate rigorosamente a mano a metà agosto per preservare freschezza e acidità, su suoli di origine scistosa che donano al vino una chiara impronta minerale.

Approccio in cantina

In cantina si lavora con la stessa cura artigianale: breve macerazione sulle bucce a freddo per 24 ore e fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata, tra 14 e 16 °C, usando lieviti indigeni. Questo metodo permette di conservare intatti i profumi e l’identità delle varietà, regalando un vino schietto e diretto, che parla la lingua vera dell’Alentejo.

Note di degustazione

Il colore è citrino, luminoso e invitante. Al naso esprime aromi complessi di frutta a nocciolo, con una tensione fresca ed elegante. In bocca è vivo, con una spiccata acidità che allunga la beva e chiude su un finale minerale.

Scheda tecnica

• Uve: Arinto, Alvarinho, Gouveio, Roupeiro

• Regione: Alentejo, Portogallo

• Annata: 2022

• Colore: Bianco

• Formato: 0,75 l

• Vendemmia: Manuale, metà agosto

• Vinificazione: Macerazione a freddo 24 h, fermentazione in acciaio inox a 14-16 °C, lievito autoctono

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Miguel Louro

Un produttore ribelle e visionario

Miguel Louro è l’anima della Quinta do Mouro, figura emblematica del vino portoghese per la sua personalità anticonformista, passionale e spesso irriverente. Non è solo un vignaiolo, ma un uomo dai mille volti: ingegnere agronomo di formazione, ex dentista, collezionista di oggetti rari, giocatore di poker e viaggiatore curioso. Tornato alla terra, ha deciso di far parlare il suo territorio con vini fuori dagli schemi, autentici e privi di compromessi.

Filosofia agricola e identità del territorio

Nato e cresciuto tra le vigne di famiglia a Estremoz, Miguel coltiva un’idea di viticoltura schietta e rispettosa, basata su pratiche biologiche e su una gestione attenta del suolo. I suoi vigneti, piantati nel 2010 su terreni scistosi, esprimono il carattere unico dell’Alentejo: vini freschi, equilibrati, con gradazioni alcoliche contenute e una forte identità territoriale. La sua agricoltura punta a uve sane e vitali, capaci di raccontare la storia e l’anima di queste colline.

Approccio in cantina: rigore e libertà

In cantina, Miguel unisce metodo e istinto. La vendemmia è rigorosamente manuale, l’uva viene lavorata in lagares tradizionali o tini aperti, con fermentazioni spontanee grazie ai lieviti indigeni. Per l’affinamento sceglie botti rustiche portoghesi e barrique francesi, limitando al minimo gli interventi per preservare l’integrità del frutto. Ogni dettaglio segue una regola non scritta: la libertà di esprimere un vino vivo, non filtrato, mai omologato.

Un autore autentico

Miguel Louro si definisce un viticoltore vero, lontano dalle certificazioni di facciata e dai dogmi di mercato. Crede nel vino come strumento di provocazione, capace di suscitare emozioni e, perché no, anche di irritare chi cerca solo comodità. I suoi vini non vogliono piacere a tutti: vogliono restare fedeli alla terra, a chi li produce e a chi li sceglie.